Nokia è stata avvertita dalla Commissione Europea, che ha idealmente redarguito l’azienda sulla possibilità che essa possa diventare un patent troll, una volta che avrà completato la vendita della sua divisione dispositivi e servizi a Microsoft. Joaquin Almunia, responsabile dell’antitrust e vice presidente della CE, ha riconfermato l’approvazione della Commissione all’acquisto da parte di Microsoft, ma ha sottolineato il pericolo che Nokia possa tentare di “ottenere rendimenti più elevati” dal suo portafoglio brevetti.
Nonostante abbia venduto la divisione dispositivi, Nokia avrà ancora entrate considerevoli grazie alla sua proprietà intellettuale: l’azienda riceve attualmente circa 500 milioni di euro all’anno per licenze di brevetto, che aumenteranno di 1,65 miliardi di euro come parte di un accordo di 10 anni con Microsoft.
In un discorso a Parigi, Almunia ha consigliato a Nokia di non comportarsi come un patent troll per tentare di estorcere utili da altre aziende grazie al suo esteso comparto brevetti; se Nokia tenterà di ottenere vantaggi illegali dai suoi brevetti, la CE non esiterà ad aprire un caso antitrust contro la società.
Nokia sta già impugnando i suoi brevetti contro altre aziende: la scorsa settimana, un tribunale del Regno Unito ha deliberato in favore di Nokia il divieto di vendita degli HTC One Mini nel Paese, a causa dell’uso di chip che violerebbe alcuni brevetti Nokia, e l’azienda è anche in cerca di una compensazione finanziaria oltre all’ingiunzione di vendita; nel frattempo ha esteso un accordo sui brevetti con Samsung per altri cinque anni, con importo di licenza da aggiornare nel 2015.
