La Cina è pronta ad adottare una serie di contromisure contro gli Stati Uniti, risposta al tentativo degli americani di bloccare Huawei, mettendo in pratica il bastone tra le ruote a big quali Apple, Cisco, Qualcomm, aziende che potrebbero finire tra quelle “non affidabili”, e sospendere gli acquisti dalla Boeing.
A riferirlo è Global Times, un tabloid prodotto dal quotidiano ufficiale del Partito Comunista Cinese che tipicamente si occupa di questioni internazionali.
Pochi giorni addietro l’amministrazione USA ha prolungato di un altro anno blocchi e bando contro Huawei e altri colossi IT cinesi, tra cui ZTE. Il decreto firmato dal presidente Trump impedisce, tra le altre cose, a Huawei di installare le app di Google sui suoi smartphone.
Il Dipartimento al Commercio Usa ha dichiarato inoltre che intende modificare una delle norme sull’importazione, rendendo per Huawei difficile, se non impossibile, l’acquisto di chip e semiconduttori con tecnologie statunitensi.
“La Cina intraprenderà energiche contromisure per proteggere i propri legittimi diritti”, se gli USA procederanno con il piano che prevede la messa al bando di fornitori essenziali di chip, inclusa la taiwanese TSMC, offrendo loro la possibilità di vendere chip ai giganti del mondo IT cinese. Questo è quanto una fonte governativa avrebbe dichiarato al Global Times in una intervista esclusiva.
Le aziende contro cui potrebbero arrivare ritorsioni, sono le già citate Apple, Qualcomm, Cisco e Boeing, tutte fortemente dipendenti dal mercato cinese.
Il Ministro del commercio del Paese del Dragone a maggio dello scorso anno aveva indicato che la Cina avrebbe presentato una propria lista di entità straniere “che mettono seriamente in pericolo i legittimi interessi delle aziende cinesi”. L’elenco delle entità poco affidabili include “organizzazioni straniere, singole persone e aziende che bloccano o ostacolano la catena di approvvigionamento, adottano misure discriminatorie per motivi non commerciali o azioni che mettono in pericolo le attività delle aziende cinesi così come quelle dei consumatori globali e delle aziende”.