La Cina ha lanciato in orbita il primo satellite per comunicazioni 6G usando il lanciatore spaziale a tre stadi denominato “Lunga Marcia 6” che si trova nel centro spaziale di Taiyuan (capitale della provincia dello Shanxi).
Sono stati inviati in orbita 13 satelliti, inclusi il già citato satellite per comunicazioni 6G, dal peso di 70 chilogrammi. Quest’ultimo – riferisce AsiaTimes – è uno di tre nuovi satelliti cinesi; gli altri 10 sono sfruttati per il telerilevamento da remoto e sono stati sviluppati dall’azienda argentina Satellogic.
Intitolato all’Università di Scienza e Tecnologia Elettronica della Cina, il satellite 6G è stato co-sviluppato dalla Guoxing Aerospace Technology di Chengdu, UESTC (University of Electronic Science and Technology of China) e MinoSpace Technology di Pechino, verrà sfruttato per l’osservazione dei terreni con il telerilevamento in ambiti quali l’edilizia urbana, l’agricoltura e il monitoraggio di disastri forestali; sarà sfruttato anche per testere le comunicazioni terahertz, tecnologia che promette velocità fino a 100 volte maggiori rispetto a quelle che è possibile ottenere con il 5G, permettendo comunicazioni lossless (senza perdita di dati) nello scenario spaziale, su lunga distanza e con richieste energetiche inferiori.
China Daily riferisce che la tecnologia 6G è ancora nello stadio iniziale, sarà necessario superare diversi ostacoli tecnici in termini di progettazione hardware e verificare l’impatto ambientale prima che sia commercialmente disponibile. Alcuni scienziati sono preoccupati da possibili interferenze con strumenti astronomici e riferiscono che la nuova tecnologia potrebbe essere troppo costosa o poco sicura per le loro ricerche.
Anche Huawei starebbe lavorando su tecnologi di sesta generazione; lo scorso anno l’azienda di Shenzhen ha avviato ricerche per cercare di definire standard a livello globale, prima dei problemi con gli USA.