Stando a quanto riportato nei fascicoli giudiziari, la direttrice finanziaria della cinese Huawei Technologies, figlia del fondatore dell’azienda, quando è stata arrestata a dicembre dello scorso anno in Canada, aveva con sé un buon assortimento di dispositivi tecnologici, inclusi: un MacBook da 12″, un iPhone 7 Plus e un iPad Pro.
Oltre ai prodotti Apple, aveva con sé anche un dispositivo della sua azienda, l’Huawei Mate 20 RS Porsche Design, top della gamma successore diretto del Mate RS Porsche Design.
La predilezione di Meng Wanzhou per i prodotti Apple è stata notata nei fascicoli del processo nei quali si parla di dati potenzialmente disponibili sui suoi dispositivi. Nell’udienza di venerdì gli avvocati difensori hanno chiesto alla Corte di sigillare i dispositivi. Il giudice Heather Holmes della Corte suprema canadese – riferisce il National Post – ha approvato la richiesta, ordinando alla Regia polizia a cavallo canadese di estrarre i dati dai dispositivi di Meng e fornirli ai suoi legali. Due copie del materiale, oltre ai dispositivi risigillati, saranno conservate in armadietto per la custodia delle prove.
La direttrice di Huawei usava senza problema i prodotti Apple ma a fine dello scorso anno i social media manager dell’azienda sono stati pesantemente sanzionati perché avevano usato l’iPhone per mandare il tweet con gli auguri.
L’azienda cinese da tempo deve affrontare forti pressioni da parte dell’amministrazione Trump secondo la quale le attrezzature di Huawei potrebbero essere sfruttate per attività di spionaggio dal governo cinese. Il colosso di tlc cinese deve affrontare anche il Dipartimento di Giustizia che accusa l’azienda di furto di segreti industriali e di avere aggirato sanzioni americane stringendo accordi con l’Iran. Il governo USA da tempo ha chiesto agli alleati di non usare attrezzature per le telecomunicazioni di Huawei.
A inizio di questo mese, Huawei ha citato in giudizio il governo USA: secondo il gruppo cinese delle tlc è anticostituzionale vietare alle agenzie federali di usare le sue attrezzature.
La direttrice finanziaria Meng Wanzhou (figlia del fondatore dell’azienda cinese) ha anche denunciato il Canada per il suo arresto, avvenuto l’1 dicembre scorso a Vancouver su richiesta degli Stati Uniti (che ha chiesto l’estradizione a Ottawa).