La Pubblica Amministrazione italiana passerà al digitale entro il 2016. Per tutto il 2015 gli enti della pubblica amministrazione avranno il tempo di abituarsi al passaggio dalla carta al digitale, dai documenti compilati a mano e timbrati ai file: lo stabilisce un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri dello scorso 13 novembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12 gennaio.
Il decreto “Regole tecniche in maniera di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni” è un passo fondamentale per la trasformazione della Pubblica Amministrazione e un cambiamento promesso dal ministro Marianna Madia all’inizio del suo incarico: tutte le amministrazioni pubbliche dovranno adottare il documento elettronico, adeguare i propri sistemi di gestione informatica dei documenti secondo le indicazioni fornite nel decreto.
Lo switch sarà una vera e propria rivoluzione per un sistema abituato a gestire tonnellate di carta, ma soprattutto lontano anni luce dall’essere all’avanguardia per l’offerta digitale di servizi per i cittadini, nonostante già nove anni fa il Codice dell’amministrazione digitale dava il via ad un processo di digitalizzazione delle PA. Dall’11 febbraio le amministrazioni pubbliche e le società partecipate (anche i privati, ma senza obbligo né sanzioni) dovranno dare il via una volta per tutte un processo di digitalizzazione della gestione dei propri documenti, per riuscire a raggiungere entro 18 mesi l’obiettivo di mettere da parte una volta per tutte carta e timbri per favorire una burocrazia in formato elettronico.