iPhone X venderà come il pane ed avrà una partenza record: è quanto prevede l’affidabile analista di KGI Ming-Chi Kuo, secondo il quale il 27 ottobre, ovvero il giorno di lancio dei preordini iPhone X, potrebbero essere prenotati fino a 50 milioni di pezzi, con le prime spedizioni previste in consegna a partire dal 3 novembre.
C’è forte attesa, non solo per le nuove tecnologie introdotte, tra ricarica wireless e Face ID, ma anche per il design completamente rinnovato: è in effetti il primo reale cambiamento estetico da iPhone 6 (2014), che in quell’occasione, dopo quattro anni di smartphone squadrati (iPhone 4/4S e iPhone 5/5s) cambiò letteralmente forma con un profilo tondeggiante tutto in alluminio, sbaragliando tutte le vendite di iPhone fino a quel momento.
Con Face ID, Apple ha fatto un notevole passo avanti, presentando una funzionalità che al momento nessuno offre e che sarà difficile da imitare, specialmente dal punto di vista della sicurezza e della facilità di utilizzo. Il problema sarà però soddisfare la domanda: secondo Kuo il sistema di sensori 3D progettato da Apple (TrueDepth camera, composta da fotocamera frontale, fotocamera a infrarossi, illuminatore flood e proiettore di punti) è anche molto difficile da produrre.
Sarà difficile accontentare tutti: l’analista oltre a prevedere preordini iPhone X record ribadisce le sue preoccupazioni per l’impossibilità di Apple di riuscire a soddisfare interamente la domanda, proprio a causa delle novità tecnologiche introdotte e della difficoltà nel raggiungere volumi di produzione in grado di fronteggiare la richiesta di mercato. Così con i preordini iPhone X record potremmo assistere, se Kuo indovinerà anche questa volta, a corposi ritardi sugli ordini e un immenso arretrato di ordini da soddisfare, una situazione che sempre secondo l’analista non durerà solo fino a dopo Natale, come avvenuto con gli iPhone precedenti più gettonati, ma che potrebbe protrarsi addirittura fino alla metà del 2018. Ricordiamo che Kuo aveva già indicato possibili colli di bottiglia e produzione in quantità inferiori alla richiesta di mercato fino a giugno 2018 in un report precedente di cui abbiamo già riferito.