Dopo il fallimento, in molti pensavano che Kodak avesse una sola strada: ritirarsi in una nicchia dall’interno della qual far fruttare il suo patrimonio di tecnologie, cercare nuove strade per lanciare prodotti e servizi per il mercato business. Venduti brevetti, per non restare senza liquidità, e cedute tecnologie di digital imaging per circa 527 milioni di dollari (un “regalo” rispetto ai 2,4 miliardi di dollari per cui gli stessi brevetti erano stati iscritti in bilancio), pochi credevano che l’azienda di Rochester potesse cominciare a pensare a nuovi prodotti, specialmente nel settore consumer. Invece sembra che le cose stiano andando in quella direzione.
Sul sito del produttore è possibile vedere alcuni nuovi prodotti, da dispositivi entry level ad altri più completi (c’è ad esempio la mirrorless annunciata un anno addietro); sono stati anche annunciati prodotti particolari come le Smart Lens e gli obiettivi PixPro per smartphone, sulla falsariga dei CyberShot QX di Sony. Alcuni gadget saranno disponibili subito, altri nel secondo trimestre dell’anno. Le fotocamere sono distribuite JK Imaging (azienda con sede in Florida che ha acquistato il vecchio marchio) e realizzate da un non troppo conosciuto gruppo taiwanese denominato Asia Optical e che sulla carta sembra avere buone potenzialità.
Vedremo se specifiche e prezzi permetteranno allo storico nome di (ri)conquistare il mercato. In un recente articolo di Reuters, Yu Yoshida San, analista giapponese di Crédit Suisse, prevede che saranno pochi i produttori di fotocamere a sopravvivere alla crisi del mercato e che i soli marchi a rimanere attivi saranno alla fine: Nikon, Canon e Sony. Secondo la tesi dell’analista, ripresa anche dal New York Times, Panasonic, Fujifilm e Olympus hanno i giorni contati. La crisi del settore è nota e Kimura San, CEO di Nikon ha recentemente dichiarato che le vendite degli apparecchi base sono calate del 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo l’ultimo report di IDC nel 2014 il mercato delle fotocamere crollerà del 40 per cento, proseguendo il trend in discesa.
I protagonisti più colpiti saranno (e sono già) quelli che hanno puntato sul segmento delle mirrorles. Per l’utente che poco s’intende di fotografia, e poco gli interessa, lo smartphone è una valida alternativa alla fotocamera mirrorless. Oltre a funzionalità di condivisione integrate, poco altro si può fare per tentare di ravvivare il settore.