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Knowledge Navigator, quando Apple aveva previsto ChatGPT (e anche altro)

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Come sarà il futuro con ChatGPT, Midjourney e tutto il resto? Quali saranno gli scenari, le possibili conseguenze, i modelli interpretativi e applicativi che metteremo in essere?

Mentre in rete si moltiplicano gli esperimenti e gli “hack” di utenti che, con la saggia genialità caratteristica delle folle, si inventano modi inediti e apparentemente impossibili di interagire con queste intelligenze artificiali, dall’altro lato i futuristi e gli esperti in generale si interrogano su quali possibili scenari si realizzeranno.

I catastrofisti immaginano la fine della civiltà per come l’abbiamo conosciuta, altri sostengono che finisce ad esempio il diritto d’autore (perché la macchina può aiutare a creare in tanti modo diversi che non c’è più modo di capire chi abbia fatto cosa) oppure che finisce la verità di quel che vediamo, ascoltiamo e guardiamo. Ad esempio perché foto, video, audio contraffatti o “fake”, creati con sintesi dalle intelligenze artificiali adesso possono mettere e anzi già mettono persone in posti che non esistono o che fanno e dicono cose che non hanno mai fatto.

Apple l’aveva previsto?

Cosa fare dunque? A quali cornici di riferimento appoggiarsi? Se viaggiamo all’indietro nel tempo, usando semplicemente YouTube, possiamo guardare un breve corto realizzato da Apple nel 1987 per presentare il Knowledge Navigator. Di cosa stiamo parlando?

Il Knowledge Navigator non è in realtà un prodotto. Invece, è un concetto sviluppato da Apple nel 1987, che immaginava un assistente virtuale in grado di utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare le persone a trovare, organizzare e utilizzare informazioni. Questo assistente avrebbe utilizzato un’interfaccia naturale, come la voce o i gesti, per comunicare con gli utenti e sarebbe stato in grado di comprendere il linguaggio naturale.

Il Knowledge Navigator ha rappresentato un’idea rivoluzionaria per l’epoca, poiché ha anticipato molte delle tecnologie che oggi consideriamo comuni, come la ricerca semantica, l’elaborazione del linguaggio naturale e l’assistenza vocale. Inoltre, ha spinto l’immaginazione sul potenziale dell’intelligenza artificiale nel cambiare radicalmente la nostra interazione con i computer e la tecnologia in generale.

Knowledge Navigator, quando Apple aveva previsto ChatGPT (e anche altro)

L’AI nelle nostre case

Oggi, l’idea del Knowledge Navigator di Apple continua a essere rilevante poiché molte delle tecnologie che Apple immaginava nel 1987 si sono realizzate. L’intelligenza artificiale, in particolare, ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni e adesso è sotto gli occhi di tutti che stia diventando sempre più presente nella nostra vita quotidiana. Già assistenti virtuali come Siri e Alexa sono solo alcuni esempi ormai consolidati e presenti nelle case di molti di come la tecnologia stia cambiando il modo in cui interagiamo con i computer. Ma non finisce qui, perché parlare di queste tecnologie oggi vuol dire parlare anche dello sviluppo di cose come ChatGPT.

Knowledge Navigator, quando Apple aveva previsto ChatGPT (e anche altro)

Infatti, il concetto di Knowledge Navigator può servire come una fonte di ispirazione per le future innovazioni. L’idea di utilizzare l’intelligenza artificiale per creare un assistente personale altamente avanzato, capace di comprendere il linguaggio naturale e di organizzare informazioni in modo intelligente, ha il potenziale per migliorare notevolmente la nostra vita quotidiana. Ciò che sembrava fantascienza nel 1987, oggi è una realtà che continua a evolversi, aprendo nuove opportunità e sfide per i ricercatori e gli innovatori del futuro.

Knowledge Navigator, quando Apple aveva previsto ChatGPT (e anche altro)

I prossimi passi

Nei prossimi due-tre anni ci aspettiamo tutti che i sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT continueranno a migliorare notevolmente, grazie all’incremento della potenza di calcolo e dei dati disponibili per l’addestramento. Questo porterà ad un aumento della precisione nelle risposte e ad un miglioramento della comprensione del linguaggio naturale.

Inoltre, ci aspettiamo che ci siano progressi significativi nella personalizzazione dei sistemi di intelligenza artificiale. Ad esempio, ChatGPT potrebbe essere in grado di apprendere dalle conversazioni passate e di adattare le risposte alle preferenze e alle esigenze individuali degli utenti. Ciò potrebbe portare ad un miglioramento dell’esperienza dell’utente e a una maggiore efficacia nella risoluzione dei problemi.

Infine, ci aspettiamo che ci siano progressi nella comprensione del contesto e nell’utilizzo di informazioni esterne. ChatGPT potrebbe essere in grado di comprendere meglio le informazioni fornite dagli utenti, ad esempio la loro posizione geografica o la loro cronologia di ricerca, e di utilizzare queste informazioni per fornire risposte più rilevanti e utili. Inoltre, potrebbe essere in grado di integrare fonti di informazioni esterne, come notizie o dati di sensori, per fornire risposte più complete e accurate.

Knowledge Navigator, quando Apple aveva previsto ChatGPT (e anche altro)

I rischi (che Apple non voleva vedere)

Anche se i sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT hanno il potenziale per portare numerosi benefici, ci sono anche alcuni pericoli da considerare. Ad esempio, c’è il rischio che questi sistemi possano perpetuare pregiudizi e discriminazioni presenti nella società, se addestrati su dati non rappresentativi o basati su stereotipi. Ciò potrebbe portare a un’ineguaglianza nella distribuzione delle opportunità nella società.

Inoltre, i sistemi di intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzati per scopi nefasti, stile “cattivo dei film di James Bond“, come la diffusione di disinformazione o la manipolazione dell’opinione pubblica. Ciò potrebbe rappresentare una minaccia per la democrazia e per la stabilità delle società.

Infine, ci sono preoccupazioni riguardanti la privacy e la sicurezza dei dati. I sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT possono richiedere grandi quantità di dati personali per funzionare, e c’è il rischio che questi dati possano essere compromessi o utilizzati impropriamente. Ciò potrebbe portare a violazioni della privacy e a danni reputazionali per le persone coinvolte.

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La soluzione più probabile viene da noi

Andrà bene o andrà male? Vinceranno gli ottimisti o i pessimisti? È difficile prevedere quale scenario avrà più probabilità di prevalere per i sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT. Dipenderà dalle scelte che faremo come società e dal modo in cui gestiremo le sfide che questi sistemi presentano.

Se adotteremo politiche e strategie lungimiranti per mitigare i rischi e massimizzare i benefici dei sistemi di intelligenza artificiale, è possibile che vedremo un futuro in cui questi sistemi diventano uno strumento utile e sicuro per migliorare la nostra vita quotidiana.

Allo stesso tempo, se non saremo in grado di affrontare le sfide poste dai sistemi di intelligenza artificiale, potremmo vedere scenari in cui questi sistemi diventano fonte di disuguaglianza, disinformazione e minacce alla sicurezza e alla privacy.

In ogni caso, è importante che continuiamo a monitorare e a guidare lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale, per assicurarci che siano utilizzati in modo responsabile e per il bene comune. In questo senso, video “positivi” come quello di Apple dovrebbero essere visti non come una forma di ingenuità ma come un’attitudine per affrontare e costruire il migliore tra i futuri possibili.

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