L’idea di Joost (fino al 16 di Gennaio 2007 il nome in codice era “The Venice Project) venne a Niklas Zennstrom e Janus Friis prima ancora della nascita di Skype ma le limitazioni di velocità del collegamento rete e della capacità di elaborazione dei computer erano di fatto un ostacolo.
All’inizio del 2006 però, grazie a processori sempre più efficienti e schede video sempre più prestanti e all’esponenziale aumento delle connessioni ad alta velocità c’erano tutte le condizioni per dar vita ad una prima versione di quello che allo stato attuale è un progetto che coinvolge oltre 100 ingegneri, guru del web e visionari dei media in 5 diversi paesi del mondo.
Innanzitutto l’obiettivo non è creare l’ennesima piattaforma di streaming video dalle prestazioni quantomai variabili ma di offrire una qualità di visione in grado di competere con le migliori trasmissioni TV tradizionali che in molti paesi grazie allo sviluppo del broadcasting di segnali digitali arriva all’alta o altissima definizione.
Se analizziamo il funzionamento di un tradizionale sistema di broadcasting sul web possiamo notare che avendo a monte una banda elevata questa ha pur sempre un limite e al progressivo aumentare degli accessi oltre una certa soglia corrisponde un altrettanto progressivo scadimento delle prestazioni, in questo caso, all’aumentare degli utenti con una connessione efficiente aumenta, come accadeva per Kaaza o accade per Skype, la banda globale a disposizione e aumentano prestazioni, qualità del video proporzionalmente al proprio apporto.
Il secondo principio per cui Joost, a differenza di YouTube e Google Video, dovrebbe attrarre sia gli spettatori tradizionali che i player tradizionali del settore broadcast è che Joost vuole coinvolgerli direttamente con una serie di accordi attraverso cui le emittenti televisive potranno proporre trasmissioni e pubblicità ad un pubblico sempre più vasto.
Joost utilizza lo stesso motore di Kaaza e per ottenere un’ottima qualità video utilizza il formato H.264 con motore di riproduzione licenziato da CoreCodec http://www.corecodec.com (ricordate il “vecchio” BetaPlayer per dispositivi mobili?): l’interfaccia di accesso ai “canali” è realizzata attraverso dei layer SVG (Scalable Vector Graphics), CSS, XUL, XHTML su un framework Mozilla che permette da una parte un semplice porting verso altre piattaforme (dopo Windows e Mac OS X verrà il turno di Linux) e dall’altro permette di integrare una serie di servizi di “social networking” come la possibilità di organizzare chat su una trasmissione in corso, condivisione di video e commenti.
Utilizzando H264 e una serie di componenti più o meno “standard” e facilmente “portabili” da una piattaforma all’altra Joost può procedere rapidamente nel suo sviluppo e i suoi creatori non escludono nemmeno di poterne realizzare una versione per Apple TV o per una console come PS3 o Nintendo Wii in poche settimane.
Joost è destinato ad avere successo? Molto, come è già accaduto per altri media, dipenderà dai contenuti e non solo dalla nuova veste o dal mezzo di fruizione e per avere contenuti di valore, visto che non sembra voler competere con altri “social video collectors” come YouTube dovrà proporre un modello di pubblicità che i broadcaster e i produttori video “tradizionali” dovrebbero essere in grado di sfruttare anche in relazione alla posizione geografica dell’utente finale.
Un esempio? Se siete in grado di seguire telefilm come “Lost” in lingua originale perchè non seguirli direttamente mentre vengono trasmessi nel paese d’origine e con una pubblicità “localizzata” che individua automaticamente il paese da cui consultate il video e propone prodotti e messaggi più vicini alle vostre capacità “geografiche” di acquisto?
Oltre a questo Joost dovrebbe assicurare una mediazione diretta tra la trasmissione e la pubblicità “web based”: voi assiste alla trasmissione TV preferita sul vostro portatile o sul vostro computer mediacenter, sulla vostra console o SetTopBox e vi appare un banner relativo ad un prodotto alla fine della trasmissione o in sovraimpressione: se siete interessati al prodotto potrete semplicemente cliccarci sopra e accedere istantaneamente ad una pagina web oppure ad un altra “trasmissione TV” che illustra il prodotto stesso.
Detto così non sembra niente di sconvolgente ma applicato a decine di milioni di computer, console giochi evolute o media extender a basso prezzo e con possibilita’ di connessione in rete ad alta velocità potrebbe rappresentare un sistema di ingresso nella vostra casa ad un numero davvero illimitato di trasmissioni da tutto il mondo.
Continua… Nel frattempo potete provare ad entrare nella fase di betatesting provando ad autosegnalarvi su Joost.