Ive è convinto: iPad Pro 2018 è un grande prodotto, di cui andare orgogliosi. Il manager che nell’immaginario collettivo rappresenta ancora oggi la figura più vicina al pensiero di Jobs, parla del nuovo tablet in una intervista rilasciata da The Independent.
“Penso – dice Ive parlando della responsabilità nel variare così profondamente un prodotto di successo come iPad Pro – che si deve partire dalla determinazione di non cadere nella trappola di voler fare semplicemente cose diverse; giacché quando un prodotto gode di un’eccellente reputazione, spesso le persone desiderano vederlo riprogettato”. “Penso che uno degli elementi più importanti sia non fare qualcosa tanto per farla diversamente ma farla per rendere un prodotto migliore”.
“Se fai modifiche pensate per rendere qualcosa migliore, non hai bisogno di convincere le persone di innamorarsi ancora del prodotto”. “Le nostre abitudini e la familiarità sono così sviluppate che vi è sempre qualche reazione che spinge a pronunciarsi su qualcosa di diverso senza che questo sia necessariamente migliore o peggiore”. “Secondo la mia esperienza, se ci impegniamo a fondo nel migliorare i materiali, le persone hanno modo di costatarlo velocemente e creare quella sorta di connessione che avevano con il prodotto”.
Lo chief designer officer di Apple ha spiegato l’iPad Pro è straordinariamente singolare e integrato al punto da contraddistinguersi dal 99% di altri complessi prodotti tecnologici. In particolare Ive ha evidenziato peculiarità del display Liquid Retina e il processo chiamato anti‑aliasing dei subpixel che permette di arrotondato gli angoli dei singoli pixel modificandoli in modo da avere immagini omogenee e prive di distorsioni lungo i bordi. Ive ha riferito di trovare “deludenti” i tradizionali schermi perfettamente squadrati. “Se guardate l’iPad Pro, potete vedere in che modo il raggio, la curvatura nell’angolo del display, sia concentrica e in sintonia con l’attuale alloggiamento”. “Senti che è qualcosa di autentico e hai l’impressione che non sia l’assemblaggio di un gruppo di elementi differenti: è un singolo e limpido prodotto”.
Ive ha spiegato ancora che l’obiettivo di Apple con l’iPad Pro era di creare la consapevolezza di un prodotto non orientato a uno specifico scopo. Il nuovo iPad Pro, non è pensato per essere orientato in un modo specifico: non è presente un pulsante Home, i quattro altoparlanti sono posti in tutti i lati e il Face ID funziona sia in orizzontale, sia in verticale.
Anche il display edge-to-edge dagli angoli arrotondati è un traguardo, qualcosa che gli ingeneri di Apple sono riusciti a ottenere riducendo lo spessore del tablet. Ive ha riferito che Apple non avrebbe potuto ottenere un simile risultato senza ridurre lo spessore di iPad. Queste modifiche possono apparire semplici ma Ive ha spiegato che non è per niente facile ottenerle dicendosi orgoglioso per gli elementi che non si vedono.
Per quanto riguarda l’Apple Pencil di seconda generazione che si aggancia magneticamente all’iPad Pro per l’abbinamento e la ricarica wireless, Ive ha parlato di questo comportamento come esempio di “sensazione magica”. Il designer di Apple ha spiegato che nella nuova Apple Pencil sono state integrate funzionalità che neanche gli utenti sapevano di volere e alle quali non possono rinunciare ora che hanno la possibilità di provarle. L’Apple Pencil, lo ricordiamo, è ancora più intuitiva: gli utenti possono scegliere lo strumento o il pennello giusto con un semplice doppio tap sula penna stessa nelle app (per esempio in Note); specifiche App create da software house come Adobe, Autodesk e Procreate offrono agli utenti la possibilità di liberare ancora di più la loro creatività.