Vi ricordate quando nel maggio scorso vi abbiamo segnalato l’avvistamento di Kobe Bryant presso il Campus di Apple? Secondo molti osservatori, quella visita aveva il fine di consultare un campione riconosciuto nel mondo dello sport, per verificare che cosa avrebbe preteso da un dispositivo indossabile e destinato a misurare l’attività fisica; in pratica cosa voleva da iWatch. A poco più di due mesi di distanza da quel momento, uno dei più grandi campioni NBA degli ultimi 20 anni, detentore di diversi titoli NBA e medaglie d’oro nelle ultime Olimpiadi ha raccontato a Bloomberg di cosa ha parlato con Jony Ive, ovviamente senza fare alcun cenno ad iWatch. Ma il discorso è comunque interessante.
“Ho trascorso la giornata al Campus di Apple ed ho parlato con Jony Ive scoprendo il modo con cui crea nuovi prodotti, dal pensiero iniziale alla realizzazione finale” ha raccontato Bryant. “Perché ero lì? Jony voleva sapere diverse cose su di me, come ad esempio il modo con cui mi preparo ad un match, come studio le tattiche di gioco, come “vedo” la partita e come costruisco le azioni. La cosa bella è che tutto è molto simile a come lui costruisce nuovi prodotti. Ragioniamo in sequenza. Guardiamo al risultato che vogliamo ottenere, passando al settaccio tutti i piccoli passaggi necessari per raggiungere il nostro scopo”.
In poche parole il giocatore ha spiegato che si comporta allo stesso modo quando costruisce uno schema di gioco. Comincia pensando a come vuole che vada la partita e cosa la renderebbe inarrestabile e difficile da affrontare: una volta capito questo, lavora a ritroso costruendo un pezzo alla volta, ragionando su ogni singola azione.