A Jonathan Ive serve un miliardo di dollari. Non una cifra banale, ma non banale è anche lo scopo: rivoluzionare l’Intelligenza Aritificiale creando un dispositivo personale capace di seguirci nella vita di tutti i giorni.
La nuova impresa tentata dall’uomo che più di ogni altro, quasi al pari di Steve Jobs, ha spinto Apple verso gli attuali traguardi (portano la sua firma tutte le invenzioni più rilevanti di Apple, da iMac in avanti), la sta conducendo assieme ad un altro nome non banale: il CEO di OpenAI Sam Altman.
La nascita del patto risale alla fine della scorsa estate (ne abbiamo detto qui) quando Altman e Ive si misero intorno ad un tavolo per discutere, appunto, della “Next Big Thing”. Poi Ive ha reclutato Tang Tan, che di iPhone fu per anni il deus ex machina da punto di vista tecnico ed organizzativo, ma ora siamo giunti al dunque, come riferisce il sito The Information con la ricerca dei capitali necessari allo scopo.
La startup ha discusso di accordi con l’Emerson Collective (la società fondata e guidata da Laurene Powell, la vedova di Steve Jobs) e con Thrive Capital, tra i più importanti investitori di OpenAI, la cui AI conversazionale potrebbe essere sfruttata per alcune delle funzionalità previste in questo ipotetico futuro dispositivo. Nell’accordo entrerebbe anche Masayoshi Son, CEO di SoftBank.
Ive, secondo quanto riferito da una non meglio precisata fonte a The Information, mira a raccogliere, appunto, fondi per 1 miliardo di dollari.
Ma che cosa vogliono fare Altman e Ive? I dettaglio non sono noti ma non si tratta di uno smartphone e non avrebbe uno schermo. Potrebbe quindi essere un oggetto simile all’Humane AI Pin, da indossare e con funzionalità AI che è possibile richiamare con la voce, un dispositivo pensato per sostituire lo smartphone, gestito unicamente tramite comandi vocali, touch e gesture.
Il Financial Times lo scorso anno, parlando di Ive, aveva riferito che uno dei progetti sui quali l’ex designer di Apple lavora è “l’iPhone dell’intelligenza artificiale”, uno smartphone che permetterebbe di sfruttare la tecnologia di OpenAI per interagire con l’utente in modo naturale, una rivoluzione alla stregua del primo iPhone con schermo touch.
Se volete saperne di più di Jonathan Ive, Macitynet ha decine di articoli che riassumono il suo lavoro, parlano delle sue interviste e permettono così di farsi un quadro di chi è stato e di chi sarà anche in futuro Jonathan Ive.
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