Un’idea semplice e originale, un gameplay immediato e impegnativo, curiose e simpatiche creature come protagonisti, sono questi gli ingredienti che rendono Joining Hands e il suo successore Joining Hands 2 divertenti passatempi per tutta la famiglia.
Nella prima versione le creature, che si muovevano su una griglia composta da celle esagonali, vivevano in una foresta e avevano paura del buio e solo il tenersi per mano le une con le altre riusciva a confortarle.
Anche la seconda versione del gioco conserva gli elementi tipici del gameplay del suo predecessore, cambiando nell’antefatto della storia e in alcuni contenuti che lo rendono più vario e avvincente come la presenza di una mappa overworld.
La premessa questa volta è lo schianto di una palla di fuoco nei pressi della foresta dei Peablins, i quali stringendosi tutti per mano supereranno i vari livelli, risolvendo diversi enigmi, fino a scoprire cosa sia precipitato non lontano dalla loro foresta.
L’obiettivo del gioco è sempre quello di spostare i Peablins, all’interno di una griglia, questa volta composta da celle tonde come bolle d’aria, in modo tale che tutti si possano tenere per mano e sentirsi felici.
Questo avviene cercando di stabilire con un colpo d’occhio come muovere le creature, alcune di loro con caratteristiche differenti, per creare una catena perfettamente coordinata con le loro mani.
All’inizio le combinazioni possibili saranno abbastanza semplici, ma in breve tempo il gioco diventerà più complesso.
Come nel primo gioco sono previsti diversi tipi di creature, otto per l’esattezza, ciascuno con esigenze diverse.
Si va dal Peablin comune che ha bisogno di unire tutte le mani con altre creature, potendole roteare all’interno della cella fino a che non completi il contatto, al Grandlin, un anziano strano personaggio con una sola mano che non è in grado di rotearla. Si continua con lo Starblin, una creatura senza mani che per essere felice dovrà essere circondato dagli altri, per poi incontrare Geoblin che deve trovarsi vicino alle rocce spaziali per essere felice, rocce che invece bloccano le altre creature.
Infine ci sono Brufflin, in grado di roteare lui ma non le sue mani, Grimmlin che non può muoversi in alcun modo, Glooblin che può stringere le mani solo con esserini dello stesso genere e Meeklin che è talmente timido da non poter avere creature adiacenti nei punti dove ha le mani.
Peablin, Geoblin, Grimmlin, Glooblin e Meeklin possono apparire con un numero sempre diverso di mani fino ad un massimo di cinque.
Sono previsti più di 140 livelli divertenti, con i primi 30, o giù di lì, risolvibili con facilità e gli altri sempre più ostici. In generale, considerata la varietà di soluzione degli enigmi, il livello lo si riuscirà sempre a superare ma per guadagnare il massimo punteggio, le tradizionali tre stelline, sarà necessario prestare molta attenzione su come muoversi.
Joining Hands e l’inedito Joining Hands 2 sono compatibili con iPhone, iPod touch e iPad, entrambi richiedono l’iOS 4.3 o successive e sono disponibili su App Store il primo a 1,79 € e il secondo a 2,99 €.