Le app più pericolose? Quelle sulla Bibbia. È l’eccentrico John McAfee, fondatore dell’azienda omonima che ora è nelle mani di Intel, e candidato alla Casa Bianca per le presidenziali 2016, a lanciare l’avvertimento durante la Lawtech 2015 conference. Non stiamo però parlando di qualche cosa che guasta l’anima, ma di virus
L’argomento era la vulnerabilità delle app Android e la privacy. Secondo McAfee gli smartphone con questo sistema siano fondamentalmente incompatibili con la privacy e questo perché le persone in possesso di dispositivi Android, o meglio i loro dati, valgono denaro: mediamente 800$ a testa. Tante, troppe app chiedono il permesso di accedere a microfono, fotocamera, foto e lo fanno per avere ovviamente accesso a preziosi dati di tutti i tipi.
Per dimostrare quanto afferma, il bizzarro imprenditore, ha creato un app ad hoc distribuita nel corso della conferenza, ha chiesto ai partecipanti di scrivere qualche appunto, fare delle foto e dimostrato che è possibile ottenere dati via mail. Lo fanno anche app apparentemente innocenti, all’insaputa degli utenti e quali possono essere più innocenti delle app sulla Bibbia?
Negli Stati Uniti sono molto diffuse e proprio queste, spiega McAfee, chiedono il permesso di attivare microfono, fotocamera, vogliono il permesso per accedere alle mail e pretendono di mandare messaggi indipendentemente da ciò che l’utente ha scelto; altri strani permessi richiesti da queste app riguardano l’accesso a SMS, filmati e tutto ciò che può essere “impacchettato” e inviato a un gruppo di fondamentalisti religiosi denominato “Focus on the Family”. “Mi fanno paura” ha detto McAfee, segnalando sue app quali “Decentral 1” e “D-Vasive” per verificare la presenza di app-spia e disabilitare i permessi dati alle applicazioni.