Nel campo della tecnologia John McAfee si è fatto una reputazione: è una leggenda della sicurezza e delle smargiassate. Non contento di aver già promesso di sbloccare personalmente l’iPhone di San Bernardino e poi di mangiare una scarpa nel caso in cui non ci riuscisse, John McAfee torna di nuovo in azione con due dichiarazioni bomba, anzi una serie completa, sganciate in contemporanea.
Innanzitutto, prima ancora che emergesse l’ipotesi Cellbrite, McAfee ha dichiarato di non essere la “terza parte” giunta in soccorso dell’FBI ma di conoscere perfettamente chi e soprattutto come l’iPhone verrà sbloccato. Ma c’è di più: una previsione e addirittura un avvertimento indirizzato a Cupertino. «Vi assicuro – dichiara l’esplosivo McAfee – che Tim Cook e Apple non saranno felici della soluzione che l’FBI ha escogitato». La ragione di tutto questo per McAffee è semplice «Perché è quasi come una chiave master universale», vale a dire che la tecnica di sblocco ora contemplata dalla forze dell’ordine equivale alla soluzione peggiore paventata da Tim Cook nella sua lettera aperta, quella in grado di mettere in pericolo tutti gli iPhone di ogni utente nel mondo.
Le dichiarazioni di John McAfee sorprendono e in alcuni casi fanno pensare. L’attendibilità delle sue affermazioni è calata enormemente dopo la promessa di sblocco dell’iPhone di San Bernardino e anche alla luce di precedenti filmati e dichiarazioni degli scorsi anni. Ora però dopo le indiscrezioni che indicano in Cellbrite la possibile soluzione del caso, l’avvertimento di McAfee suona più verosimile. Se davvero la società israeliana è in grado di sbloccare un iPhone che funziona con iOS 9, questo significa che è in grado di farlo su ogni terminale. La questione Apple contro FBI sarebbe momentaneamente risolta, ma a quel punto emergerebbero diverse questioni non meno importanti.