Apple non è abbastanza “verde”? Non è vero. La risposta alle accuse delle associazioni ambientaliste che da mesi martellano Cupertino finalmente arriva e la voce che si occupa di replicare ad associazioni come Greenpeace che hanno bocciato non senza qualche contestazione anche clamorosa (come quella all’inaugurazione del negozio Apple di Roma Est) la politica di riciclo e di eliminazione delle sostanze tossiche è quella più che autorevole di Steve Jobs.
Il Ceo sceglie di rispondere con una lettera pubblicata sul sito ufficiale di Cupertino, un messaggio molto articolato e svolto per punti con il quale si contestano tutte le… contestazioni rivoltele a cominciare dal silenzio che, secondo Greenpeace, caratterizzerebbe le iniziative in materia di riduzione dell’impatto ambientale da parte della Mela.
«Dopo avere investigato le nostre iniziative in materia – dice Jobs – posso dire che siamo avanti rispetto alla nostra concorrenza o in altri casi saremo presto davanti a loro. Il nostro errore è stato quello di non avere comunicato nella maniera più corretta le cose che stiamo facendo. Normalmente non diciamo quel che stiamo per fare, parliamo solo di quel che abbiamo fatto e questo ha lasciato nel buio i nostri clienti, i nostri azionisti i nostri dipendenti. Questa categoria di persone vuole che siamo leader in questo settore come in altre, per cui da oggi cambiamo politica»
Jobs prosegue con un lungo e dettagliato elenco di quanto Apple ha fatto sta per fare in campo ambientale non mancando di fare riferimenti alla concorrenza, spesso indicata proprio da Greepeace come un termine di paragone sfavorevole rispetto alle azioni intraprese da Cupertino.
«Apple – dice Jobs – ha eliminato i Crt da metà 2006 e ora siamo passati da 484 grammi di piombo dell’iMac di terza generazione con CRT a meno di un grammo nell’iMac attuale. Dell, HP e Lenovo vendono ancora display CRT».
Jobs poi fa riferimento alla politica ambientale Europea, generalmente più avanzata di quella americana, e al fatto che già oggi Apple soddisfa la norma RoHS (acronimo di Restriction of Hazardous Substances), questo mentre «alcune aziende di cui conoscete il nome (e il riferimento è chiaramente ancora a Dell, Lenovo e HP, NDR) commercializzano, grazie a speciali esenzioni prodotti che non rispettano le limitazioni del RoHS, dispositivi che contengono Cromo Esavalente e Decabromodifemnile che e’ un ritardante alla fiamma: tutti componenti che Apple non ha più nei suoi prodotti grazie all’introduzione di metalli e plastiche di maggiore qualità »
Jobs fa anche riferimento ad alcune innovazioni in campo tecnologico che le permetteranno di ridurre ulteriormente l’impatto di prodotti chimici tossici. «Siamo in linea con le previsioni di lancio di un display LCD senza arsenico entro il 2007, entro lo stesso arco di tempo introdurremo il primo Mac con schermo a LED che ci permetterà di eliminare il mercurio. La possibilità di cancellare dalla nostra produzione le lampade fluorescenti (e quindi il mercurio) dipende dalla velocità con cui l’industria degli LCD passerà dagli LCD ai Led»
Jobs affronta poi la spinosa questione dell’eliminazione dei PVC e dei ritardanti di fiamma, al centro delle polemiche più infuocate con gli ambientalisti che accusano Apple di non avere un piano dichiarato in materia. «Noi abbiamo cominciato ad eliminare il PVC 12 anni fa – dice Jobs – e il BFR (bromurati ritardanti di fiamma) nel 2001.
Siamo sulla buona strada per eliminare completamente questi prodotti e tre milioni di iPod sono già in commercio senza BFR sulla scheda logica. Dell e Lenovo dicono che elimineranno il PVC e il BFR entro il 2009, HP non ha ancora pubblicato un piano in materia, dicendo che renderanno noti i loro progetti entro il 2007. Apple eliminerà BFR e PVC entro il 2008»
Jobs poi passa ad una dettagliata analisti delle politiche di riciclaggio di Apple dimostrando che attualmente la percentuale di peso di prodotti riciclati non è inferiore a quella di HP e Dell. «Pensiamo entro il 2010 di superare significativamente la nostra concorrenza». Jobs sottolinea anche la politica di recupero degli iPod usati grazie alla quale i clienti ottengono negli Usa uno sconto del 10% su un iPod nuovo. «Questa politica sarà estesa nei negozi retail che abbiamo in tutto il mondo (e dunque anche in Italia)».
Jobs chiude promettendo aggiornamenti periodici sulle politiche ambientali della società «portando in luce anche altri elementi quali l’efficienza energetica dei prodotti nell’ambito della nostra industria. Siamo leader in innovazione ed ingegnerizzazione dei nostri prodotti e applicheremo questo nostro talento per diventare leader nel campo ambientale»
L’intervento di Jobs giunge, forse non a caso, a pochi giorni di distanza dall’assemblea degli azionisti di Apple, un incontro dove la materia ambientale era già stata annunciata come una delle tematiche di discussione. Pubblicando la sua lettera il Ceo di Cupertino spera di avere una base di discussione favorevole da cui partire oltre che l’appoggio dei suoi clienti.
Ora si attende, certo a stretto giro di posta, un replica di Greenpeace; difficile che l’associazione ambientalista lasci passare sotto silenzio una presa di posizione tanto chiara e clamorosa.