Nella vita reale è praticamente assodato che non c’è mai stato uno scontro aperto Jobs contro Wozniak, nemmeno negli anni più duri della storia di Apple che portarono alla fuoriuscita di Jobs da Cupertino. Invece sul grande schermo del film Steve Jobs| lo sceneggiatore Aaron Sorkin e il regista Danny Boyle hanno deciso di dare vita a una sorta di guerra tra i due Steve di Apple.
Si tratta di una piccola anticipazione sul film che uscirà in Italia il 21 gennaio 2016 che Macitynet ha potuto visionare grazie all’anteprima stampa, di cui parliamo in questa recensione, articolo assolutamente privo di spoiler e anticipazioni. Così mentre nella vita reale con ogni probabilità i due Steve non si sono mai scontrati apertamente, non almeno fino ad arrivare alla rottura, nella pellicola i due caratteri vengono portati allo scoperto, dando vita a una serie di dialoghi e di scambi che ogni appassionato di Apple e di cinema non mancherà di gradie. Anche in questo caso dunque ci troviamo difronte a una licenza creativa della sceneggiatura ma che ha il vantaggio di porre sotto la luce dei riflettori le profonde differenze allora esistenti tra Steve Jobs e Steve Wozniak.
Il primo geniale nel prevedere prodotti e tendenze di mercato, ma in gioventù poco incline nel prendere in considerazione le esigenze di familiari, colleghi e amici, invece vale esattamente l’opposto per Steve Wozniak che sullo schermo è interpretato dall’attore Seth Rogen. Nell’intervista che Universal Pictures ha concesso in esclusiva a Macitynet, per la prima volta con sottotitoli in Italiano, è Rogen ad offrire il proprio punto di vista sulla guerra tra i due Steve di Apple. Vi assicuriamo che si tratta di una piccola anticipazione: a nostro parere vale la pena vedere il film e osservare come lo scontro si manifesta e prende forma sul grande schermo.
Pur trattandosi di una ricostruzione di fantasia tratta di una scelta audace e anche efficace, in questo modo infatti sceneggiatore e regista riescono ad offrire un ritratto credibile di Steve Jobs nei suoi anni di gioventù. Come più volte accennato il risultato finale è stato giudicato in modo opposto: i colleghi degli anni ’80, incluso Woz, Sculley e non solo, ritengono che il film Steve Jobs| riesca ad offrire un ritratto molto credibile del cofondatore di Apple, questo perché la loro conoscenza per lo più è limitata negli anni più irruenti e burrascosi di Jobs. Viceversa familiari e colleghi degli ultimi anni a Cupertino e in Pixar ritengono che il profilo sia concentrato sulle qualità negative della sua persona. È molto probabile che abbiano ragione entrambi: il giovane Steve Jobs era molto diverso dall’uomo più maturo e anche più attento alle persone che lo circondavano al suo rientro in Apple.