Jean-Louis Gassée, l’ex manager Apple francese che a un certo punto della sua vita si trovò a offrire ad Apple l’alternativa a quello che è oggi OS X, si lamenta della rumorosità dei negozi della Mela. L’Apple Store di Palo Alto (California) è stato dislocato in una diversa posizione e il nuovo negozio sfrutta elementi architettonici già utilizzati da Apple in altri luoghi: vetro e telai metallici che consentono di ottenere bellissimi effetti di trasparenza ma che per loro natura causano rumore. Com’è possibile che Apple spenda milioni di dollari per scegliere dettagli come le pietre italiane, dice Gassée, e non tiene conto del rumore? È un male per i clienti, un male per il personale, un male per gli affari, un male per il marchio.
“Non c’è un centimetro di materiale fonoassorbente in tutto il negozio”, si lamenta Gassée, che si è divertito a misurare la rumorosità usando l’app SPL Meter per iPhone (un’applicazione per misurare il rumore in decibel, in vendita a 0,89 euro sull’App Store). Per intenderci: 0 db è la soglia teorica di udibilità umana; a 120 dB il suono raggiunge un tale spessore da indurre fastidio; intorno ai 140 dB inizia la sensazione di dolore. Secondo Gassée in un sabato relativamente tranquillo, il livello di rumore intorno al Genius Bar superare i 75dB; all’esterno, il rumore del traffico misurato è sempre stato inferiore ai 65dB: il negozio Apple era dunque 10dB più rumoroso dell’esterno. Gassée a un certo punto è passato a metodi più scientifici, usando un SPL recorder professionale montato sopra un cavalletto e nel corso delle sue misurazioni ha notato a un certo punto alcuni dipendenti che indossavano sound recorder sulle spalle, segno che Apple è conscia del problema e sta individuando qualche soluzione. Gassée ritiene che Apple abbia già assunto esperti di acustica: esistono vari metodi per eliminare o ridurre l’impatto inquinante di fonti rumorose, isolando strutture e manufatti investiti dalla pressione sonora.
[A cura di Mauro Notarianni]