Brutte notizie per Jawbone e la sua linea Jawbone UP, fra i primi fitness tracker a finire al polso dei consumatori: secondo alcune indiscrezioni, Jawbone avrebbe deciso di interrompere la produzione dei suoi UP (UP2, UP3, UP4) e di cedere l’invenduto a distributori di terze parti, che si preoccuperanno di smaltire quanto resta a magazzino.
Jawbone non ha confermato né smentito la voce; l’azienda al momento non naviga in buone acque e, nonostante abbia ricevuto un giro di finanziamenti da 165 milioni di dollari lo scorso gennaio, e in precedenza avesse avuto una notevole esposizione mediatica e nei negozi (Apple per diverso tempo, prima del lancio di Apple Watch, aveva dato molta visibilità ai prodotti Jawbone) non è mai riuscita a conquistare significative quote di mercato nel settore degli indossabili, facendosi superare ampiamente da concorrenti quali Xiaomi, Fitbit, ed Apple, più aggressivi sul mercato. Per questo già a novembre era arrivata una tornata di licenziamenti già lo scorso novembre.
In aggiunta, Jawbone – sempre secondo voci non confermate ufficialmente – starebbe anche cercando di vendere la sua unità audio, settore in cui l’azienda è nata con la produzione di speaker Bluetooth, segmento ormai inflazionato e incapace di produrre un ritorno economico significativo.
L’abbandono del UP non sarebbe però (almeno per ora) un addio definitivo al mercato degli indossabili: Jawbone sarebbe al lavoro su un nuovo dispositivo indossabile più specifico per scopi clinici, dotato di un rilevatore della frequenza cardiaca e più orientato ad obbiettivi di monitoraggio dello stato di salute.
Il nuovo dispositivo potrebbe essere lanciato quest’estate e probabilmente dal suo successo potrebbe derivare una resurrezione di Jawbone o un definitivo abbandono del settore indossabili, in cui la concorrenza è sempre più spietata nonostante si tratti di un mercato giovane e lontano dall’essere maturo.