David Cope è un compositore, autore, scienziato ed ex insegnante universitario che si è occupato di ricerche nel campo dell’intelligenza artificiale e della musica, noto per aver scritto alcuni programmi e creato algoritmi in grado di analizzare la musica esistente e generare nuove composizioni partendo da uno stile usato come input. In un’intervista a Engadget il vulcanico artista parla di Jambandit, sua nuova creatura per iOS da qualche settimana presente sull’App Store venduta da Recombinant, società che è una sorta di estensione commerciale che propone i lavori accademici dell’insegnante. L’idea per un software del genere è arrivata pensando alle crisi che potrebbero avere alcuni compositori, alla stregua del famoso blocco degli scrittori. Il software ideato da Cope permette di generare stili e dare il via a interessanti basi creative.
Cope è famoso, tra le altre cose, per aver messo in vendita insieme con alcune etichette discografiche anche il CD di Emiliy Howell, artista virtuale nata da composizioni originali messe a punto presso l’Università della California. I risultati hanno suscitato grande interesse nel mondo scientifico e scetticismo o meglio contrarietà nel mondo degli interpreti.
L’applicazione per iOS (funziona su iPad e iPhone), non è certamente una delle più avanzate per la creazione di musica ma permette effettivamente a chiunque di comporre con semplicità musiche di tutti i tipi. E’ molto divertente e, una volta provata, sarà difficile smettere di usarla. Jambandit si scarica gratis dall’App Store (si possono poi acquistare pack opzionali sul Song Store). E’ possibile condividere le proprie creazioni via email o Facebook.
[A cura di Mauro Notarianni]