L’iWatch arriverà in autunno per cambiare la vita delle persone. Questo una delle novità che emergono da un lunghissimo e per molti aspetti interessante articolo pubblicato questa notte dal New York Times.
Il pezzo è destinato a tracciare un profilo di Tim Cook, non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Nel percorso del servizio si descrive il nuovo approccio corale di Cook alla guida di Apple che è passata dall’essere una realtà assolutamente veriticistica anche dal punto di vista manageriale, ad una costruzione corale. Tra le frasi più interessanti e rappresentative c’è quella che Cook avrebbe riferito a Bono, il leader degli U2: «non voglio sostituire Jobs. Voglio sostituirlo con cinque persone».
Per questa ragione, spiega l’articolo, Cook ha distribuito responsabilità ed incarichi, tenendo per sè solo le cose che sente più vicine alle sue corde come, ad esempio, l’uso di iWatch nella vita quotidiana: «Cook – dice il NY Times – è interessato alle implicazioni che iWatch avrà nella vita di tutti i giorni. Ad esempio alla possibilità che iWatch avrà nel migliorare la qualità della vita, limitando le visite del medico». In pratica iWatch potrebbe essere il primo vero prodotto nato dal modo con cui Cook vede la tecnologia, un modo che nasce dalla sua personalità.
Il compito fondamentale di “costruire” l’iWatch sarebbe, invece, nelle mani di Jonathan Ive che starebbe verificando ogni aspetto tecnico del dispositivo. Accando a Ive ci sarebbero i manager che Cook ha portato in Apple nel corso degli ultimi anni, ingegneri ed esperti di software, manager, tutte quelle persone che messe insieme dovrebbero avere il compito di fare di Apple un coro di eccellenze, capaci di sostituire interamente Jobs che invece era un assoluto solista.
Il resto dell’articolo, come accennato, è quasi totalmente dedicato allo spirito sociale che domina l’azione di Cook che si ripercuote nel modo di governance dell’azienda; vale la pena di leggerlo per farsi una migliore idea di dove va Apple, di come sia cambiato l’approccio alla realtà e di come il futuro potrebbe essere diverso dal passato, proprio per lo spirito sociale di Cook.