Apple cerca accordi per iWatch, ma la porta in Svizzera, il paese per antonomasia degli orologi, resta chiusa
Secondo quanto si apprende dal Financial Times, recentemente Cupertino ha aperto trattative con i principali produttori della Confederazione Elvetiva, incluso Swatch, il più grande gruppo del settore per vendite che controlla anche diversi marchi di orologi di lusso, ma riscuotendo scarso interesse sia tra gli addetti ai lavori, per una eventuale assunzione in Apple in qualità di ingegneri, sia tra i colossi dell’industria dell’orologeria che non vedono alcun vantaggio da un eventuale accordo di collaborazione con Cupertino.
“Abbiamo avuto colloqui, non iniziati da noi, con praticamente tutti i protagonisti dei dispositivi indossabili smart” ha dichiarato Nick Hayek, Ceo di Swatch, subito escludendo qualsiasi possibilità di collaborazione: “Tuttavia non vediamo alcuna ragione per per cui dovremmo siglare un accordo di partnerhip”. Le dichiarazioni del boss di Swatch che, lo ricordiamo, controlla anche diversi marchi di orologi di lusso tra cui Blancpain, Breguet e Harry Winston . Hayek ha dichiarato inoltre che le priorità per il proprio gruppo sono altre, indicando principalmente la protezione delle proprietà intellettuali di Swatch nei confronti dei potenziali rivali del mondo della tecnologia, come il design ergonomico, la longevità e la durata della batteria. Secondo Hayek inoltre qualsiasi modello d’uso per uno smart watch, non solo per iWatch, richiede l’impiego di due mani o del controllo vocale che a sua volta richiede molta potenza, difficile da ottenere in uno spazio molto limitato.
Questo nuovo rifiuto delle proposte di Apple da parte dell’industria di orologeria si unisce così ai tentativi, sembra anche questi falliti, di Cupertino di assumere personale specializzato da diversi produttori di parti in Svizzera. Ricordiamo che all’inizio di marzo Jean-Claude Biver, personalità di spicco del settore e amministratore delegato di Hublot, marchio storico di alta orologeria, ha dichiarato che Apple ha contattato alcuni dipendenti della sua società proponendo loro l’assunzione. “Apple ha contattato alcuni dei miei dipendenti – ho visto le e-mail di persona” ha dichiarato Biver, sostenendo inoltre che tutti coloro che erano stati contattati hanno rifiutato le proposte di Cupertino
Anche se le nuove dichiarazioni riguardano più o meno direttamente Apple, i dirigenti intervistati lasciano intendere che lo stesso rifiuto è stato riservato a Google, forse anche a Samsung e altre società di tecnologia che stanno progettando orologi e dispositivi smart. Secondo Larry Pettinelli, presidente di Patek Philippe negli USA, è logico e comprensibile che Apple sia interessata a sviluppare un dispositivo ibrido, cercando così una collaborazione con l’industria svizzera per le competenze meccaniche e metallurgiche in questo settore. Secondo alcuni analisti invece, se Apple dovesse incassare solo rifiuti, potrebbe scegliere di muoversi da sola, con il rischio di escludere l’industria di orologeria classica da una grande opportunità di mercato. Per questa ragione forse i marchi e le industrie storiche svizzere dovrebbero valutare la proposta di Apple non come una minaccia al proprio status quo ma come una nuova opportunità di business.