Il francese MacBrains fa notare che se Apple deciderà, come da tempo si vocifera, di entrare nel settore degli orologi digitali, potrebbe rivoluzionare il mercato, un settore attivo da 11 secoli e che è stato attraversato da lente ma graduali trasformazioni tecnologiche. Il mercato degli “smartwatch” odierni è paragonabile a quello che era il settore dei player musicali portatili prima dell’arrivo dell’iPod e a quello degli smartphone prima dell’arrivo dell’iPhone: sono disponibili tanti prodotti ma sono tutti limitati, perfettibili e molti di questi offrono pessime esperienze d’uso.
Apple è proprietaria di più 200 brevetti nei quali si parla espressamente di orologi da polso, un numero cospicuo, pari quasi ai brevetti in possesso di Sony (268), una società che è da tempo all’avanguardia in questo settore. Samsung possiede 203 brevetti, Google solo 30. Cupertino sembra stia studiando da tempo il settore, tanto che alcuni brevetti risalgono al 1997.
Alcuni dei brevetti più importanti in possesso di Cupertino sono frutto dell’acquisizione delle paternità di Nortel. A novembre dello scorso anno, Apple è diventata proprietaria di 1.024 brevetti originariamente depositati e di proprietà di questa società; altri 4000 erano stati acquistati da Nortel da Rockstar, un consorzio d’imprese composto da Apple, Microsoft, Sony Ericsson e RIM che aveva sborsato la somma di 4,5 miliardi di dollari nel luglio del 2011. Di questa somma Apple era stata il maggior contribuente versando 2,6 miliardi di dollari.
Il brevetto 0866592 parla espressamente di dispositivi indossabili sul polso, in grado di fornire all’utente feedback (sfruttando vari sistemi, cassa compresa) relativi ad avvisi di chiamata, segnale di occupato, chiamate in corso, ecc. Il sistema prevede l’invio di segnali che regolano man mano l’intensità visiva e sonora (evitando in questo modo di arrecare disturbo in luoghi pubblici) e pulsanti sul cinturino per interagire con il dispositivo.
Apple potrebbe sfruttare i tanti brevetti in suo possesso per creare dispositivi ovviamente in grado di comunicare con iPhone, iPad, Mac e PC, sfruttare la sua esperienza nel settore delle tecnologie touch. Cupertino potrebbe creare, insomma, un sistema simile al Pebble, l’orologio con schermo e-ink che comunica con iPhone via Bluetooth ma ancora più avanzato e completo.