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Ive ha cominciato a cambiare Apple: più collaborazione e dialogo

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Un nuovo metodo di lavoro che unisce team hardware e team software e la fine di un sistema che isolava i gruppi rendendo ciascuno indipendente dall’altro e più difficile andare verso la stessa direzione. Questo sarebbe il primo esito del nuovo incarico assunto da Jonathan Ive che ora, oltre che capo del settore design, si occupa anche dell’interfaccia umana di Apple.

Secondo quanto racconta il sempre attendibile Wall Street Journal diverse cose starebbero cambiando a Cupertino sotto il profilo del sistema di relazioni tra le varie divisioni e sarebbe stato Ive a dettare l’approccio. Ora il gruppo che si occupa del sistema operativo iOS non sarebbe più tenuto all’oscuro di quel che succede nel settore hardware, una scelta che era stata voluta da Jobs, ma avrebbe frequenti incontri  con chi prepara i prototipi industriali. In particolare Ive sta cercando di unificare e omologare i vari aspetti dello stile quello del design dei computer e quello dell’interfaccia del software. Per questa ragione verrebbero convocati frequentemente incontri misti con Ive e Greg Christie, quest’ultimo il capo del gruppo dell’interfaccia umana, a presiedere le sessioni. Nonostante né Ive né Christie siano particolarmente loquaci o estroversi, i faccia a faccia sono descritti dagli insiders come «piacevoli e cordiali» al punto che questa scelta sarebbe stata definita come un vero disgelo tra persone che non si parlavano da anni. Addirittura c’era un gruppo di sviluppatori software di cui solo pochi conosceva l’esistenza e che rispondeva direttamente ad Ive e che veniva usato per supportare il team hardware senza che il “vero” team software conoscesse quel a cui stava lavorando. Queto gruppo esiste ancora ma Ive sta cercando di cambiare l’interfaccia dei sistemi operativi rendendo il design più lineare e vicino alla filosofia di base intorno a cui da anni vengono progettati i computer e i dispositivi di Cupertino e migliorare la collaborazione tra le varie divisioni è la strada prescelta, anche se i passaggi saranno cauti.

Secondo quanto viene riferito dal Wall Street Journal, un altro processo di integrazione è in corso: è quello tra il sistema operativo mobile e quello per computer, ma anche qui, non c’è fretta. Craig Federighi, in carico di ambedue gli ambiti, ha fatto sapere ai suoi collaboratori che i due team per ora resteranno separati anche se ci sono numerose sovrapposizioni. Ad esempio ci sono due team che lavorano separatamente ai calendari. Che cosa accadrà nessuno sembra saperlo con certezza anche se alcune delle persone sentite al WSJ si attendono una nuova riorganizzazione in estate.

La necessità di restituire un clima di collaborazione tra gruppi che si occupano di hardware, software e servizi è stata una delle ragioni che hanno condotto all’estromissione da Apple di Scott Forstall, l’ex capo di iOS. Secondo diverse fonti, Forstall, definito una sorta di “mini-Steve”, aveva creato una specie di azienda nell’azienda, un gruppo dominato dalla sua personalità non sempre facile, che lavorava con ritmi e obbiettivi solo approssimativamente coordinati con quelli delle altre divisioni, determinando inefficienza e ritardi come accaduto, ad esempio, nel caso delle mappe di iOS 6.

jonathan ive

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