Il ministro della cultura Dario Franceschini ha difeso al tavolo Europeo la decisione inclusa nell’ultima legge di stabilità di portare l’IVA sugli ebook al 4 per cento: “Un libro è un libro indipendentemente dal suo formato”. Una decisione che contravviene a quanto deciso invece in precedenza dalla UE.
Franceschini ha partecipato nelle scorse ore ad un incontro del consiglio dei ministri della Cultura europei, alla fine del quale sembrerebbe che l’iniziativa Italiana di abbassare l’iva sugli ebook al 4 per cento abbia più possibilità di imporsi su quanto invece deciso in precedenza dall’UE. A seguito dell’abbassamento IVA, previsto dalla prossima legge di stabilità, l’Unione Europea aveva minacciato l’Italia di avviare una procedura d’infrazione; così ha commentato in merito Franceschini durante l’incontro:
“Nella parole della fonte dell’Ue ci sono cose note ed altre tristemente note. Quelle note sono che Francia e Lussemburgo hanno scelto di equiparare l’Iva del libro elettronico a quella del libro cartaceo, così come ieri hanno deciso di fare il Governo italiano e la commissione Bilancio della Camera dei Deputati rischiando l’avvio di una procedura di infrazione, proprio per sollecitare l’Ue a modificare la posizione di ostilità all’equiparazione fiscale. Ciò che è tristemente noto è quello che viene affermato dalla fonte Ue e cioè che non si può dire che un eBook è equivalente a un libro stampato, a causa di considerazioni legali, formali ed economiche. Un libro è un libro indipendentemente dal suo formato. Una cosa più chiara e semplice di questa credo non esista”.
Fino ad oggi l’Unione Europea non ha mai concesso agli stati membri l’iva agevolata agli ebook, equiparando sul piano fiscale i libri elettronici non a i loro corrispettivi cartacei, ma piuttosto alle app e ai videogiochi. Francia e Lussemburgo hanno già contravvenuto a quanto indicato dalla EU e sono stati deferiti alla Corte di Giustizia Europea. Resta da vedere se l’intervento dell’Italia avrà un effetto sulla Comunità.