Continuano ad emergere dalla biografia di Isacsson altri aneddoti su Jobs, in particolare l’ostilità nei confronti di Android, che Jobs reputava un plagio di iOS.
Di sicuro nessuno potrà accusare Android di aver copiato le funzionalità musicali di iTunes, per la semplice ragione che gli utenti del sistema operativo mobile di Google sono ancora in attesa di un software capace di rendere la sincronizzazione multimediale da telefono a computer semplice ed immediata quanto quella garantita da iTunes per i dispositivi iOS. Se si escludono i software di terze parti – come ad esempio DoubleTwist, ritratto nell’immagine a fondo articolo, che ha preso a piene mani da iTunes – Google lascia i propri utenti non troppo soddisfatti. In realtà una soluzione avrebbe potuto esserci e avrebbe potuto chiamarsi… iTunes.
Isacsson rivela che Apple vagliò l’opportunità di rendere iTunes compatibile e disponibile per Android, così come fece anni addietro per Windows. C’era però una differenza fondamentale, sottolineata dallo stesso Jobs: iTunes venne rilasciato per Windows allo scopo di vendere più iPod, così che Apple stessa ne potesse beneficiare ricavando profitti dall’hardware.
Nel caso di Android, non ci sarebbe stato nessun beneficio economico per Apple; l’unica conseguenza di una potenziale versione di iTunes per l’OS di Google sarebbe stata una maggior soddisfazione degli utenti Android nei confronti del loro sistema operativo: “Ed io non voglio rendere felici gli utenti Android” sentenziò Jobs. Così niente iTunes per il sistema operativo di Mountain View.