iTunes Match parte alla grande con un debutto in diversi paesi del mondo, ma non in Italia. Questa la conclusione cui si giunge questa notte dopo avere notato l’avvio del servizio in nazioni come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Australia, Spagna, Nuova Zelanda.
Che iTunes Match, il servizio che consente, a pagamento, di sincronizzare le librerie iTunes con iTunes store, scaricando dal negozio tutta la musica che abbiamo nel nostro dispositivo anche se non l’abbiamo comprata da esso, stesse per partire era evidente dalla serata di ieri quando, probabilmente per un errore, era stato attivato in alcuni paesi. Che l’Italia potesse essere esclusa dalla primissima fase era invece intuibile da chiunque abbia osservato da vicino il sistema con cui nel nostro paese vengono gestite queste novità che toccano da vicino il mondo dei diritti d’autore. Anche se Apple e numerose altre realtà che operano nell’ambito dei contenuti in digitale hanno di fatto costretto le autorità competenti ad una spinta modernizzatrice, tutto nel nostro paese è sempre molto più complesso che altrove quando si tratta di abbracciare la novità e non solo per responsabilità delle citate autorità, ma anche per la diffidenza verso il nuovo e un indubitabile conservatorismo che affligge chi i contenuti li crea e o chi ha i diritti su di essi.
Al momento in cui scriviamo è difficile dire quando l’Italia avrà iTunes Match. Il negozio di Apple ha fatto passi da gigante nel corso degli ultimi mesi aggiungendo film e libri ma di iTunes Match per ora non c’è traccia neppure nei termini e condizioni, ovvero nel documento legale che riguarda l’Italia. Altrove, anche i nazioni dove iTunes Match ancora non appare sulla prima pagina di iTunes Store, come Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, le condizioni d’uso fanno già cenno ad iTunes Match il che lascia immaginare che la disponibilità del servizio diventi prestissimo comune per una larghissima parte dei clienti di Apple. Una parte larghissima dalla quale, per ora, sembrano destinati a restare esclusi gli Italiani, speriamo non per molto.