I computer della Mela verranno messi sotto torchio dal Gruppo di ricerca su comportamento adattivo e cognizione dell’università di Plymouth in Regno Unito, per sofisticate simulazioni software che permetteranno di realizzare robot di diverso tipo in grado di muoversi e prendere decisioni autonomamente.
Mac OS X è basato su Unix, il sistema operativo più amato nel mondo accademico, inoltre l’ambiente Mac offre un sistema facile da gestire e utilizzare, tutti fattori che stanno contribuendo non poco alla crescente adozione dei sistemi di Cupertino nelle università e nei centri di ricerca. La storia dell’università di Plymouth però risulta ancora più interessante perché tra le persone che hanno reso possibile il connubio tra Mac e robotica spicca il ruolo dei ricercatori italiani.
Fabio Ruini, PhD student racconta a Macity come è avvenuto il primo contatto con il programma ARTS di Cupertino:
“Del programma Apple ARTS ne ero venuto a conoscenza girovagando per caso sul web un paio di anni fa, quando ancora ero in Italia. All’epoca l’avevo segnalato a chi di dovere, ma non avevo avuto riscontri. Ho quindi riprovato qui a Plymouth e le cose sono andate decisamente meglio. La nostra universita’ ha preso contatti con il responsabile del programma Apple ARTS e nel giro di un paio di mesi e’ stata organizzata una visita, con due rappresentanti di Apple che sono venuti a visitare il campus per osservare le varie attività di ricerca che vengono svolte. Da qui è nato l’accordo e così siamo diventati una ARTS Institution”.
Fabio ci spiega gli obiettivi del gruppo di ricerca per cui lavora e dell’importante ruolo svolto dai ricercatori italiani impegnati in vari progetti:
“Il nostro gruppo fa parte della Faculty of Technology – School of Computing, Communications and Electronics, si chiama “Adaptive Behaviour and Cognition Research Group. E’ guidato da Angelo Cangelosi professore di Artificial Intelligence and Cognition.
Nel gruppo al momento siamo in sette persone impiegate a tempo pieno, di cui tre italiani: Angelo Cangelosi (come gia’ detto, group leader), Davide Marocco (lecturer in Cognitive Robotics and Intelligent Systems: lui e’ stato il nostro rappresentante per il concorso interno ed io, PhD student su un progetto finanziato dall’esercito USA”.
Fabio spiega a Macity i campi di studio e ricerca in cui lui e i suoi colleghi sono impegnati quotidianamente: oltre che un racconto imperdibile per tutte le persone interessate ai più innovativi campi di ricerca scientifici e per le loro applicazioni, la spiegazione di Fabio risulta utile per comprendere come e perché verranno impiegate le nuove macchine Apple.
“I campi di cui ci occupiamo sono quelli della robotica evolutiva, nelle sue varie sfumature e dell’Artificial Life. L’evolutionary robotics e’ una branca relavitamente nuova dell’intelligenza artificiale, il cui obiettivo è quello di creare sistemi di controllo autonomi e basati su reti neurali per artefatti robotici”.
“Nel mio caso, ad esempio, lavoro su sistemi di controllo per piccoli aeroplani (in gergo MAVs) che devono essere in grado di navigare in maniera del tutto autonoma all’interno di un ambiente sconosciuto (percepito esclusivamente tramite i loro sensori), individuare una certa area e quindi eseguire una certa azione. Angelo e Davide hanno un approccio invece più teorico.
Quello che interessa loro e’ studiare e comprendere fenomeni cognitivi, cercando di replicarli all’interno di simulazioni a computer o artefatti robotici (necessari perché le teorie dell’embodiment sulle quali ci basiamo, prevedono che il corpo abbia un ruolo fondamentale nel creare quei processi cognitivi che un po’ volgarmente potremmo definire “la mente”). Proprio a tal proposito, puo’ essere interessante sottolineare che la nostra università è leader di italk, un progetto da 5 milioni di sterline il cui obiettivo è di far acquisire ad un robot umanoide (nello specifico l’iCub, un robot-bambino creato nell’ambito del progetto europeo RobotCub, abilità comportamentali, cognitive e linguistiche, attraverso l’apprendimento (sia individuale, sia sociale) “in vita”.
Nel filmato YouTube qui sopra è possibile osservare direttamente il robot-bambino iCub impegnato in una serie di complessi movimenti coordinati.
Infine Fabio Ruini ci spiega il metodo di lavoro seguito dal gruppo di ricerca, da cui è possibile comprendere l’utilità dei computer della Mela:
“Nel nostro campo è prassi comune lavorare prima con simulazioni al computer e quindi, una volta ottenuto a computer il comportamento/fenomeno cui siamo interessati, trasferire il risultato su un robot per vedere se funziona e/o se emergono nuovi aspetti da studiare. A seconda dei compiti ci troviamo quindi a dover realizzare simulatori 2D o 3D (generalmente in C++ accompagnato da librerie che possono essere le Qt per creare le GUI, OpenGL per la grafica, ODE o Newton per la fisica, ecc…)”.
“Siccome ci basiamo spesso su metodi evolutivi (principalmente algoritmi genetici per far evolvere le nostre reti neurali), il carico computazionale richiesto per far girare le nostre simulazioni è molto oneroso (a titolo di esempio, le ultime simulazioni su cui sto lavorando per essere portate a termine richiedono una 50ina di ore di computazione ciascuna sul mio Mac Pro quad-core).
Per questo motivo, abbiamo utilizzato il finanziamento di Apple per acquistare 4 Xserve ed un iMac che costituiranno la base di una grid (implementata ovviamente attraverso Xgrid) sulla quale gireranno tutte le nostre future simulazioni, facendo crollare in maniera drastica i tempi di esecuzione.
A questi abbiamo aggiunto alcuni portatili (un Macbook e due Air) per coloro che nel nostro gruppo ancora non utilizzavano Mac (Linuxiani, Windows per fortuna e’ sparito da tempo… :p). Oltre all’hardware, Apple fornisce anche assistenza diretta per quanto riguarda il settaggio delle macchine ed una corsia preferenziale in caso di guasti o problemi tecnici di altro genere”.
Per ulteriori informazioni sul programma ARTS di Apple rimandiamo alla pagina ufficiale dell’iniziativa. Per conoscere altri dettagli sul gruppo di ricerca del Professor Angelo Cangelosi rimandiamo a questa pagina Web. Il profilo di Fabio Ruini e il suo curriculum si trovano in questa pagina Web realizzata con un Mac.