I consumatori hanno fiducia nella tecnologia e credono che essa aiuterà a superare grandi sfide globali in diversi campi, come la mobilità, la medicina, l’energia e l’agricoltura, dando così un contributo concreto per migliorare la vita delle persone. Anche se ancora non c’è piena consapevolezza dei vantaggi che 5G e Intelligenza Artificiale porteranno con loro, molti professionisti sono convinti che queste tecnologie saranno parte integrante degli strumenti di lavoro utilizzati in futuro, insieme a PC e smartphone.
Il PC manterrà un ruolo fondamentale soprattutto a livello lavorativo, anche se i consumatori si aspettano diverse evoluzioni, sia nelle prestazioni che nella forma. Queste alcune delle principali evidenze che emergono dallo studio condotto da Nielsen e commissionato da Intel, nell’anno del cinquantesimo anniversario dell’azienda. Uno studio che punta a identificare la percezione di consumatori e professionisti riguardo le tendenze future della tecnologia e dell’innovazione.
La ricerca (qui il report completo in PDF) è stata realizzata su un campione di 1.400 persone in Italia, di cui 228 professionisti. Gli italiani dimostrano di avere attualmente un rapporto positivo con la tecnologia, basato sulla fiducia. Il 58% infatti considera gli strumenti tecnologici importanti per la vita di tutti i giorni, mentre il 31% ritiene che la tecnologia aiuti a vivere meglio ogni aspetto della propria vita e che non potrebbe farne a meno. La positività degli italiani si riflette anche nelle aspettative verso lo sviluppo futuro della tecnologia, visto con favore dall’86% del campione.
Guardando al futuro, i settori dove i consumatori si aspettano una vera esplosione sono: le auto a guida autonoma, l’intelligenza artificiale e le terapie genetiche. Secondo gli italiani, infatti, in queste tre categorie rientrano i prodotti e i servizi più innovativi che saranno utilizzati nella vita di tutti i giorni tra 50 anni, rispettivamente con il 71%, 64% e 62% dei consensi.
Quando si parla invece di migliorare la vita delle persone le priorità cambiano, infatti l’opinione pubblica si aspetta che nei prossimi 50 anni i progressi della tecnologia aiuteranno a risolvere le grandi sfide globali. Gli sviluppi tecnologici in campo energetico e medico vengono visti come quelli che contribuiranno maggiormente a migliorare la vita delle persone. L’energia rinnovabile è al primo posto con il 69% dei consensi, segue la medicina genomica per eliminare malattie rare e cancro (67%) e al terzo posto i trapianti di organi con tessuti artificiali (64%).
Se invece andiamo a considerare un orizzonte temporale più breve,di 25 anni, e ci focalizziamo sugli strumenti che ci si aspetta saranno più utili per lavorare scopriamo che il mondo immaginato dai professionisti è fatto da grandi capacità di elaborazione anche a distanza, con potenti connessioni e strumenti come PC e smartphone. Il 57% dei professionisti infatti vede i PC sempre al primo posto come strumento più utilizzato, seguono il Cloud (55%), tecnologie e connessioni 5G (52%), gli smartphone (51%) e l’intelligenza artificiale (50%).
Riguardo alla diffusione dell’intelligenza artificiale, oggi il 52% dei consumatori dichiara di utilizzare dispositivi che supportano applicazioni basate sull’AI, percentuale che sale per i professionisti fino al 58%. Tra le soluzioni attualmente più usate dai consumatori troviamo i traduttori linguistici (57%), gli assistenti mobile (45%) e i dispositivi ad attivazione vocale (36%). Percentuali che diventano ancora più consistenti tra i professionisti (rispettivamente 60%, 57% e 43%).
Allo stesso modo, anche per il 5G i dati mostrano una scarsa consapevolezza da parte dei consumatori dei reali vantaggi e delle reali potenzialità. È stato chiesto loro quali cambiamenti pensano che l’introduzione del 5G porterà con sé. Le risposte più votate sono una migliore banda per gli smartphone (popolazione totale 50%, professionisti 54%) e PC in grado di connettersi ovunque (popolazione totale 50%, professionisti 55%).
Il PC si conferma in definitiva uno strumento fondamentale e in prospettiva manterrà la sua importanza anche in futuro. Entrando più nel dettaglio, il PC (desktop o laptop) resta oggi uno strumento assolutamente preferenziale per l’impiego di programmi che agevolano l’attività lavorativa (come i software per l’uffico o di produttività personale), a pensarla così è il 91% degli intervistati. L’80% utilizza il PC per sfruttare programmi specifici per il proprio lavoro (come ad esempio Autocad o Photoshop o altri), mentre il 70% dichiara di utilizzare un PC per lo studio. Nel complesso, analizzando il modo in cui sono utilizzati, emerge che i PC oggi sono uno strumento fondamentale soprattutto per lavorare e creare contenuti. Resta tuttavia ampiamente usato anche per altre funzioni, come leggere e rispondere alle e-mail (88%) o cercare informazioni (76%), nonostante altri device permettano di fare lo stesso.
Sei ore sono una soglia di durata che scandisce a grandi linee la differenza tra un uso professionale e un uso generico per la vita di tutti i giorni. Infatti, il 56% dei professionisti supera questo limite e dichiara di utilizzare il PC per oltre 6 ore al giorno. Al contrario guardando alla popolazione generale, il 63% non arriva mai a utilizzarlo più di 6 ore al giorno e solo il 20% arriva effettivamente a toccare questo limite. Il 24% invece lo utilizza almeno 2 ore e il 19% tra le 2 e le 4 ore al giorno.
Ad ogni modo, la durata della batteria si conferma fra le caratteristiche principali che i consumatori vorrebbero migliorare nel proprio PC, con il 30% dei consensi. La durata ritenuta oggi ideale è compresa tra le 12 e le 18 ore, a pensarla così ben il 58%, percentuale che aumenta tra i professionisti fino a 63 punti. Ma la maggior parte dei pareri da parte degli intervistati converge su un altra caratteristica che vorrebbero migliorata nei PC: la velocità di calcolo e delle prestazioni in generale (31%).
Guardando in avanti alle possibili evoluzioni dei PC nei prossimi 25 anni, il quadro cambia. Le aspettative dei consumatori in questo caso infatti si concentrano sulla leggerezza e sul formato. Il 29% prevede che la prossima evoluzione nel mondo dei PC riguarderà l’introduzione di portatili senza tastiera meccanica e interamente touch (29%), il 27% invece prevede PC sempre più leggeri e sottili, pur mantenendo uno schermo da 13 o 15 pollici.
Al terzo posto tra le evoluzioni possibili troviamo che consumatori (22%), ma soprattutto i professionisti (27%), già immaginano la diffusione del computing tascabile, ovvero piccoli moduli, schede o penne in grado di trasformare qualsiasi schermo in un PC. Una parte di loro (6%) invece pensa a dei mini-PC portatili, senza schermo che si possano collegare ad un monitor.