L’Europa ha già deciso in via provvisoria sui dazi da caricare sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina: adesso arriva anche l’approvazione da Italia e Spagna, che hanno espresso il loro sostegno alla decisione dell’ UE sulle importazioni di EV cinesi. La risposta arriva tempestivamente, stando il termine di lunedì 27 luglio, fissato per i governi interni.
Da notare che il voto delle due nazioni non è vincolante, ma è chiaro che il supporto, o meno, da parter degli Stati interni, potrebbe influenzare la decisione finale della Commissione Europea. Al momento, ricordiamo, la Commissione ha imposto dazi fino al 37,6% sui veicoli elettrici importati dalla Cina, aumentando le tensioni con Pechino.
Si tratta, al momento, di dazi provvisori, che potrebbero appunto cambiare a seconda delle posizioni espresse dai Paesi interni. Inoltre, ricordiamo, si tratta di dazi che cambiano nell’ammontare, a seconda della casa automobilistica. C’è ad esempio chi, come DYB, si ritrova con dazi inferiori rispetto ai concorrenti.
Le consultazioni attuali
La Commissione Europea sta consultando i governi dell’UE attraverso un voto cosiddetto “consultivo”, quindi non vincolante, ma che sarà comunque preso in considerazione quando si dovrà deciderà definitivamente se procedere con l’imposizione di dazi definitivi. Peraltro, il voto dei vari Paesi è confidenziale e, in teoria, non dovrebbe essere condiviso.
Tuttavia, fonti governative interne al nostro Paese avrebbero dichiarato che l’Italia ha votato a favore dei dazi UE e che la Spagna farà lo stesso. La Svezia, prevede di astenersi, come confermato dal ministro del commercio Johan Forssell a Reuters. Anche la Germania dovrebbe astenersi, secondo fonti vicine alla vicenda.
Diverse nazioni dell’UE sono ancora incerte. Il ministero dello sviluppo della Polonia ha affermato che la posizione di Varsavia è ancora oggetto di consultazioni tra i ministeri. Anche la Grecia non avrebbe ancora preso una posizione precisa.
La decisione finale
La Commissione UE continuerà la sua indagine e determinerà se imporre dazi definitivi, che in ogni caso dovrebbero rimanere in vigore per i cinque anni successivi. Se deciderà in questa direzione, ci sarà una seconda votazione, questa volta vincolante, tra i membri dell’UE. Si potrebbe addirittura bloccare questa decisione con il voto della maggioranza qualificata di 15 paesi membri rappresentanti il 65% della popolazione UE.
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