iRobot è una società molto attiva al momento: oltre alla presentazione di iRobot Terra, il taglia erba smart, è arrivata anche la presentazione del nuovo iRobot Roomba i7+, ultimo modello della fortunata serie di aspirapolveri intelligenti firmati dalla società americana che di fatto, ha aperto il mercato di settore.
Alla presentazione a Milano abbiamo avuto modo di vederlo all’opera in una simulazione di un appartamento, potendone osservare le caratteristiche e analizzare i primi dettagli.
Roomba i7+, la durata non è un problema
La prima cosa che si nota sin da subito è la nuova base, molto più grande delle precedenti e con un serbatoio per lo sporco, che l’aspirapolvere provvede a riempire con quello che trova in giro.
Questo consente ovviamente una autonomia molto più grande rispetto al passato e un intervento minore sul robot, perché lo sporco è depositato su sacchetti che poi sono gettati nella spazzatura in toto, e rimpiazzati con altri sacchetti.
La nuova base poi è anche la principale differenza tra le offerte di Roomba i7 e Roomba i7+, due modelli tecnicamente identici che si differenziano solamente per, appunto, la presenza della base: i ragazzi di Nital, che distribuisce il prodotto in Italia, ci hanno detto che all’inizio l’offerta partirà con Roomba i7+ (da fine febbraio nei negozi) e poi con Roomba i7, con la possibilità di fare un upgrade da Roomba i7 a Roomba i7+ (acquistando la nuova base) all’inizio solo sui canali diretti.
L’altra cosa che si vede subito è la completa autonomia del piccolo robot durante le fasi lavorative, con la mappatura della casa e delle singole stanze che avviene direttamente sull’App. Sempre sull’App è possibile inserire dei limiti virtuali per evitare che il robot vada su alcune zone sensibili, come spostarlo manualmente di stanza in stanza (il robot provvede a riconoscere la stanza corretta).
Maggiordomo
Molta attenzione in questo Roomba i7+ è stata posta nelle due spatole interne, che sono state riprogettate rispetto alla serie 900: il tipo di solchi e il movimento rotatorio, come abbiamo scritto nel precedente articolo, permettono una rimozione dello sporco maggiore con una piccola spazzola anteriore che lo cattura negli angoli dove la forma del Roomba non riesce ad arrivare.
Per il resto tutti i sensori posti attorno al robot e la telecamera permettono una copertura ottimale della stanza: la rumorosità è contenuta, considerando che possiamo azionare il Roomba da remoto quando non siamo a casa, con picchi solamente quando torna alla base e trasferisce lo sporco nel serbatoio.
Infine una nota curiosa: volevamo capire l’effettiva autonomia del Roomba, ma ci hanno spiegato che questa domanda ha una risposta molto variabile, perchè dipende dalla quantità di sporco presente.
Non che abbia poi molta importanza, perché quando l’energia è prossima alla fine, il piccolo aspirapolvere come tutti quelli smart torna da solo alla base per ricaricarsi per poi tornare subito all’opera dove aveva interrotto. Riprenderà con calma il lavoro più tardi dove l’aveva interrotto.