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Irlanda contro la multa Apple «La Commissione europea viola la nostra sovranità fiscale»

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Il ricorso di Apple contro la maxi multa dell’Unione europea è in arrivo in questi giorni, ora come atteso arriva anche il ricorso ufficiale dell’Irlanda. In un documento il Ministero delle Finanze irlandese demolisce in 8 punti tutte le tesi principali sollevate dalla Commissione europea alla base della multa comminata ad Apple, a partire dal giudizio di aiuto illegale di stato.

Nel documento si dichiara che gli accordi fiscali del 1991 e del 2007 non costituiscono una rinuncia dell’Irlanda alla tassazione sulle filiali locali di Cupertino e che invece gli accordi sono in linea con le regole fiscali locali per le società non residenti in base alla sezione 25 del Tax Consolidation Act del 1997, basato sul principio della territorialità. In base a questa legge vengono tassati solo i profitti attribuibili alla filiale e non quelli generati fuor dall’Irlanda. La Commissione inoltre ha erroneamente stimato attività e responsabilità delle filiali Apple locali, Apple Sales International e Apple Operations Europe, perché tutte le decisioni fondamentali e i profitti derivanti, sono presi negli Stati Uniti.

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Sede di Apple in Irlanda

In sintesi gli 8 punti demoliscono i cardini su cui poggiano sentenza e maxi multa dell’Unione: in primo luogo la Commissione avrebbe applicato in modo erroneo la legge sugli aiuti di stato ignorando la distinzione tra società residenti e non residenti. Ancora con la sentenza e la multa, la Commissione tenterebbe di riscrivere le regole di tassazione societaria irlandesi, in completo contrasto con la sovranità fiscale del Paese.

Nel secondo punto si sostiene che la Commissione ha applicato in modo errato il principio delle condizioni di mercato, per stimare le transazoni tra controllate e che l’Irlanda non accetta, oltre a non aver esaminato con precisione la situazione del gruppo Apple. Nel terzo punto si evidenzia che la Commissione europea ha respinto la perizia degli esperti fiscali irlandesi che dimostrano la fondatezza del trattamento fiscale delle filiali Apple locali. Nei punti seguenti si sostiene che la Commissione ha frainteso la legge irlandese, non ha seguito le procedure necessarie e ha invocato nuove regole fiscali.

Particolarmente significativi gli ultimi due punti secondo cui con questa sentenza e la conseguente multa, la Commissione europea avrebbe oltrepassato i suoi poteri interferendo con la sovranità fiscale nazionale, infine omettendo di fornire le ragioni di questa decisione: «La Commissione ha manifestamente violato i suoi doveri di fornire una dichiarazione chiara e inequivocabile dei motivi della decisione, basandosi contemporaneamente su scenari di fatto ampiamente divergenti, contraddicendosi come fonte della regola che l’Irlanda avrebbe violato, e nel suggerire che l’Irlanda abbia concesso un aiuto in relazione al reddito imponibile in altre giurisdizioni».

Considerando il tono paricolarmente caustico della risposta dell’Irlanda è lecito attendersi un dibattito infuocato nella discussione del ricorso contro la Commissione europea.

Irlanda contro la multa Apple

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