32 Gigabyte contro 5, ampio schermo a colori con possibilità di interazione contro ghiera rotante al servizio di una piccola finestrella monocromatica, possibilità di visualizzare foto, video, podcast e fare acquisti diretti attraverso il collegamento wi-fi contro il solo ascolto di musica trasferita dal computer… sono questi solo alcune delle enormi differenze tra l’iPod touch presentato a Settembre e aggiornato oggie il primo modello introdotto sul mercato da Cupertino nell’Ottobre 2001.
Se le capacità di interazione dell’iPod più moderno di Apple sono e saranno in continua evoluzione, grazie agli aggiornamenti del software e alla prossima “apertura” alle applicazioni ufficiali (dopo la distribuzione del kit di sviluppo che avverrà a fine febbraio), la dotazione di memoria con i modelli precedenti sembrava in qualche modo limitare la versatilità del touch.
Ora Apple fa un passo avanti commercializzando una versione che oltre alla velocità , affidabilità e basso consumo delle memorie flash, offre finalmente una capacità che rivaleggia quasi con quella di Apple TV (che ricordiamo viene venduta con un hard disk da 40GB).
L’aumento delle dimensioni della memoria flash è per molti versi un passo obbligato: iPod touch si può collegare ad un TV vecchio tipo (in videocomposito) o un moderno LCD o plasma (anche in Component) e vi permette di portare con voi film, trasmissioni TV, spettacoli che avete registrato sul vostro Mac o, se vivete in USA, che avete acquistato su iTunes Store.
Con l’arrivo probabile dei codec di terze parti per la lettura di AVI, DiVX, Xvid e comunque con la possibilità di gestire una mole di dati considerevole iPod touch da 32 GB si candida, più del precedente top di gamma, a diventare il vero capostipite di una nuova generazione di lettori: versatili, potenti e soprattutto in grado di gestire una notevole mole di dati e di “distribuirli” in audio e in video sia nell’ambito casalingo che in quello di estemporanea presentazioni di lavoro.
Il prezzo da pagare, 459 euro non è basso in assoluto ma è lo stesso, anche se allora era Iva esclusa, del primo iPod da 5 GB commercializzato in Italia ad Ottobre del 2001: da un confronto diretto tra i due dispositivi si può valutare quanta sia mutata la tecnologia in 7 anni e quanto sia cambiata anche la “missione” di Apple in questo lasso di tempo.
Paradossalmente però l’evoluzione di iPod, passando dapprima attraverso l’interazione con un computer e poi attraverso la possibilità di acquisto di musica dallo Store di Apple, ha portato ad un prodotto che trasforma quello che era un “semplice” lettore digitale ad uno strumento di uso attivo, programmabile, utilizzabile (anche per mezzo del web) per condividere e promuovere la creatività in un contesto più ampio, in una rete sociale allargata dove la produzione dei contenuti non è prerogativa di grandi aziende o major della produzione multimediale ma dell’inventiva del singolo attraverso youtube, flickr e, nel suo piccolo, di .mac.
Ora, ad un prezzo nel quale si possono cogliere dei riferimenti simbolici all’iPod di 6 anni e qualche mese fa in cui pochi avevano creduto c’è uno strumento potente, flessibile e capace, somma di tecnologia avanzata e di quella visionarietà che porta come sempre Apple a precorrere i tempi o ancor meglio ad interpretare i desideri degli utenti più avanzati.