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iPod ‘€œmusica inclusa’€, continuano le voci

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Giungono nuove conferme da ambienti legati alla musica digitale: Apple e le case discografiche stanno trattando sull’€™abbonamento musicale per iPod. A ribadire l’€™indiscrezione sono diversi siti e anche alcune agenzie che avrebbero avuto riscontri sull’€™indiscrezione lanciata ieri dal Financial Times.

I manager di Apple e delle case discografiche sarebbero ancora alle fasi preliminari della trattativa, ma, sostengono persone vicine alle due parti, il discorso sarebbe già  stato impostato. Un incontro per discutere nuovamente dell’€™argomento sarebbe già  stato fissato e si terrà  la prossima settimana.

Al momento, riportano le voci, le due parti sarebbero ancora piuttosto distanti soprattutto sotto il profilo dei costi da applicare all’€™iPod ‘€œabbonato’€. Apple pensa di non poter richiedere più di 20$, i discografici pensano che anche 100$ sarebbero una cifra accettabile anche dal mercato.

A rendere più difficile la trattativa il fatto che Apple vorrebbe che tutte le quattro principali case di produzione aderissero, cosa che non appare semplice, anche se Universal ed Emi potrebbero essere già  state conquistate se non altro all’€™idea visto che la prima ha già  firmato un accordo con Nokia per un simile servizio e la seconda ha reso noto proprio l’€™altro ieri di essere interessata allo stesso accordo disputato dalla concorrente con il produttore di cellulari finlandese.

Nonostante la maggior parte dell’€™ambiente musicale e diversi osservatori ritengano molto attendibile l’€™indiscrezione del Financial Times (non solo un giornale prestigioso ma che in passato ha dimostrato di avere antenne sensibili in materia Apple e di contenuti digitali come dimostra l’€™anticipazione sui film in affitto di iTunes puntualmente concretizzatasi), c’€™è chi non crede molto che sia in corso di discussione l’€™opzione ‘€œscarica tutta la musica che vuoi’€.

Tra gli scettici c’€™è Tim Bajarin di Creative Strategies secondo cui, al momento, Apple non ha troppa fretta di concludere l’€™accordo, visto che le cose ancora funzionano sia con iTunes (che produce un profitto) che con iPod. Le stesse case discografiche attualmente potrebbero guardare alla definizione di un contratto come quello vociferato come ad un passo che ridurrà  le possibilità  di ricompensare i cantanti che vogliono essere remunerati. Per altro, nota Bajarin, un simile accordo, con incluse solo le quattro grandi case discografiche, potrebbe portare a qualche difficoltà  nella gestione del rapporto con i cantanti che aderiscono alle etichette indipendenti.

Anche altre fonti, come Businessweek, sono scettiche sulla stessa solidità  dell’€™indiscrezione e sostengono che, nonostante l’€™idea di un abbonamento su iPod, sia in circolazione da tempo, per ora non è stato fatto alcun passo avanti concreto.
Non sarebbero neppure in corso delle vere e proprie trattative. La rivista finanziaria cita però alcune ragioni per le quali il sistema potrebbe funzionare. Secondo Michael Gartner, ad esempio, diverse persone che non hanno mai acquistato una sola canzone su iTunes potrebbero essere interessate ad un piano di abbonamento che a 7/8 dollari al mese permetterebbe a loro di scaricare tutta la musica che vogliono.

La stessa Apple potrebbe avere interesse a spingere in materia, questo, dice Business Week, per stimolare le vendite di iPod che si prevedono in ribasso per i prossimi mesi a causa di una saturazione del mercato ormai imminente, se non sopravvenuta.

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