Da sempre vittime della “carta carbone”, i prodotti di successo hanno spesso dovuto confrontarsi con una folta schiera di copie e cloni, le cui somiglianze con i modelli originali spaziano dalla latente similitudine al palese ricalco.
Pensiamo solo al nostro Paese, foriero di prodotti di eccellenza nel settore tessile e calzaturiero, continuamente contraffatti e copiati dall’emergente potenza economica cinese.
Le fresche vittime del “copia e incolla” sono gli ultimi arrivati di casa Apple, l’iPod shuffle e l’iPod nano, entrambi nei modelli di seconda generazione.
La commercializzazione online è appannaggio della società cinese DX (Deal Xtreme), mentre la riproduzione materiale è opera di ignoti che, non fatichiamo ad ammetterlo, dovrebbero essere applauditi almeno per aver fotocopiato perfettamente il design dei due modelli.
I nomi farebbero pensare solo ad un’ispirazione stilistica: Shuffle2-Style e Nano2-Style, ma parlare di semplice ispirazione ci sembra alquanto azzardato; tant’è che pure il dock per lo shuffle 2G è stato clonato in maniera abbastanza plateale.
Uniche differenze sono il collegamento mini USB e lo schermo leggermente più largo del Nano2-Style rispetto all’originale. Oltre al prezzo, naturalmente: solo 19 Dollari per la shuffle-copia e 27 per la nano-copia. Costi nettamente inferiore rispetto alle controparti autentiche.
Non avendoli provati, non possiamo scommettere sul fatto che nemmeno la qualità sia la stessa… ma qualcosa ci spinge a pensare che le uguaglianze si interrompano bruscamente all’aspetto estetico.