Objective-C è un linguaggio molto potente, dalle grandi capacità espressive.
Objective-C è un linguaggio non immediato da padroneggiare, un colosso che richiede un attento addestramento mentale allo schema di nuovo e vecchio, di avanzate tecnologie hardware ibridate dal retaggio dei gloriosi tempi di NeXTSTEP.
Objective-C è il cuore del dayDue del Roadshow programmativo pesarese. Giusto il tempo di far scattare le nove del mattino ed Il solido Ing. Marturano si sporca le mani di codice, conducendo i partecipanti all’interno di XCode, passando per la finestra (è il caso di dire) di Inteface Builder.
Le strutture proprie per il disegno di UIView vengono agitate e poi mescolate con i meccanismi di gesture recognizer, indispensabili per controllare le nostre interfacce al comando delle nostre dita. La complessità del corso si svela in tutta la sua interezza e gli interventi energici di Di Giovanni, co-founder di iPhoneDeveloper.it contribuiscono a tenere alto il morale dei partecipanti.
Il pomeriggio è il banco di prova delle proprie conoscenze. La triade di iPhone, iPad, iTouch ha a disposizione quantità determinate di memoria e potenza elaborativa, di conseguenza va posta una cura particolare nella realizzazione della propria app.
A differenza delle comodità del Java, in cui un Garbage Collector si occupa di “ripulire” la memoria inutilizzata, qui sui nostri devices, la programmazione richiede padronanza dei concetti di puntatore del C (su cui peraltro Objective-C si basa), nonché dell’ossessione al risparmio di bit, di rilascio continuo della memoria.
Il relatore sottolinea spesso l’importanza della buona programmazione “difensiva”: non fornire elementi in più alla macchina, peraltro sfruttabili anche da un eventuale attacker per scatenare comportamenti indesiderati.
Lo spreco di risorse di memoria (preziosa) e batteria (preziosissima) scagliano le nostre pur eccellenti idee, ma mal implementate, nell’abisso delle app con scarsa valutazione sull’AppStore di Apple.
La giornata finisce ben oltre l’orario ufficiale di chiusura, sfruttando ogni minuto disponibile per ritornare sui trucchi del mestiere non scritti nella documentazione e precisare i messaggi di errore dall’oscuro significato.
Appuntamento al dayTre con delle sorprese da parte di iPhoneDeveloper.it
Per chi avesse perso la prima puntata, qui la sintesi di ieri.