“Vorrei proprio sapere se nelle vicinanze c’è un parcheggio libero …” o “potessi avere un navigatore da usare in circuito, in pista.”
Le qualità “magiche” dei dispositivi portatili della Mela, spesso ci fanno desiderare di fare quel qualcosa in più. È quella particolarità che li distingua dagli altri device presenti sul mercato (“the rest of them”, scherzerebbe stavolta Steve Jobs), una sorta di margine competitivo estendibile a piacimento, grazie alle capacità di una piattaforma flessibile quale è iOS.
Ma se la nostre esigenze non fossero contemplate dalle funzioni base dell’iPhone ed i suoi cugini? Se avessimo un’idea brillante da realizzare e portare sempre con sé? Non resta che imparare a programmare il proprio dispositivo.
Dall’idea alla realizzazione
Una componente essenziale del successo di Apple in campo “mobile” è stata l’elevata disponibilità di applicazioni aggiuntive e la relativa facilità di comporne di nuove. Ma come realizzarle praticamente?
Il roadshow itinerante di iPhonedeveloper ha esattamente questa funzione. L’ing. Marturano sviluppa i concetti esoterici dell’Objective-C in tre intensi giorni di corso. Nella prima mattinata si parte da un ripasso dell’indispensabile C per arrivare alle nozioni di oggetto e manipolazione, dopodiché si è pronti per mettere le mani “dentro” XCode e realizzare i primi esempi pratici.
Il vivo interesse che ruota intorno all’argomento è evidenziato dall’elevato numero di partecipanti nella tappa di Pesaro: “oltre venti presenze, una delle più numerose negli incontri organizzati quest’anno”, sottolinea orgogliosamente Maximiliano Di Giovanni, co-founder di iPhonedeveloper.it.
Per quanto di livello tecnico, anche chi non è formalmente un programmatore partecipa con interesse alle discussioni, “assorbendo” le idee da poter poi mettere in pratica nello studio di fattibilità del progetto.
Un corso in cui non si esaltano religiosamente tutte le soluzioni di Apple, ma in cui si discute criticamente degli elementi perfettibili, strizzando l’occhio a Visual Studio.
L’ambiente rilassato e cordiale della riviera adriatica permette a ciascuno di scambiare le proprie esperienze, presentando i propri lavori già svolti o le idee da realizzare. Come ogni incontro di appassionati che si rispetti, il momento della pausa pranzo è l’occasione per interrogare ed interrogarsi sulle evoluzioni del futuro, il mercato, le prospettive di crescita di iOS, la concorrenza di Android, le politiche economiche di Apple, nonché le problematiche della privacy e la diffusione dei dati, mentre l’innominabile jailbreak serpeggia a bassa voce tra i tavoli.
Dopo alcune anticipazioni sulle nuove evoluzioni dei corsi per l’autunno, il pomeriggio del dayUno ricomincia e la gestione della memoria e delle eccezioni riempie completamente i pensieri dei partecipanti.
Appuntamento a domani per la sintesi del dayDue.