Il settore della telefonia non tira e Sony soffre. Ecco, in sintesi, quello che si legge nel bilancio della società giapponese che ha presentato oggi i risultati del trimestre fiscale, uno dei più pesanti almeno dal punti di vista del calo dei profitti della sua storia recente.
Nel corso dei tre mesi che sono terminati a fine giugno il colosso dell’elettronica di consumo ha totalizzato solo 326,9 milioni di dollari di profitto, il 47% in meno rispetto allo scorso anno con un fatturato che è rimasto sostanzialmente identico (18,5 miliardi di dollari contro 18,7 miliardi dello scorso anno). Ad incidere sui risultati lo Yen più forte (apprezzamento del 16%) ma anche e soprattutto il calo delle vendite della divisione che si occupa di telefonia. Le vendite di telefoni sono calate del 9%, con un fatturato di 4,3 miliardi di dollari. Sony Ericsson è stata colpita, oltre che dagli effetti di una gamma che non è apparsa troppo azzeccata, anche da alti costi di ricerca e da una forte pressione subita dalla concorrenza sui prodotti di fascia alta e nel settore degli smartphones che sono i prodotti a maggior margine e quelli che determinano un aumento del fatturato. Per altro la maggiore crescita, almeno sui grandi volumi, dei mercati della telefonia avviene in paesi dove si acquistano prodotti a basso costo, dove Sony Ericsson non ha una forte presa.
Secondo alcuni analisti in questo momento il più pericoloso concorrente di Sony sarebbe Apple. La società giapponese è universalmente riconosciuta come un protagonista assoluto nel settore dell’elettronica di consumo ed Apple sta attaccando con decisione proprio questo ambito ‘producendo prodotti di grande presa per il mercato’, ha detto Sid Parakh, di McAdams Wright Ragen. Uno di questi prodotti è proprio iPhone, un dispositivo che concorre in maniera diretta con la nicchia di mercato dove Sony Ericsson ha sempre puntato con decisione, quello dei cellulari evoluti e multifunzione.
Sony, in ogni caso, cerca di consolarsi con vendite buone e un recupero dei margini che le derivano dalla vendita della PS3. Entro marzo del 2009 la divisione che si occupa di videogiochi, fino ad oggi oppressa dalle scelte (comuni a tutti i produttori di console quando lanciano un nuovo prodotto) che l’hanno condotta a vendere le PlayStation 3 sottocosto, comincerà a guadagnare. Tra i fattori che stanno portando a buoni risultati la PS3 c’è la fine della guerra dei formati per il video ad alta definizione che sta spingendo diversi clienti a comprarla per vedere video in Blu-ray.