Avete chiamato il vostro cuggino americano che sta a Long Island e lo avete supplicato di prendere il treno per la Penn Station e dirigersi senza indugio verso l’Apple Store di Soho o quello della Quinta Strada per recuperare uno degli ultimi iPhone in vendita con software versione 1.0.2?
E se già in possesso dell’iPhone avete incellofanato il vostro iMac G4 come si fa con le valigie all’aeroporto? Lo avete staccato dalla corrente, dalla rete, disattivato wi-fi, bluetooth e lo avete chiuso in cantina al riparo da strani aggiornamenti di iTunes che potrebbero compromettere irrimediabilmente la funzionalità del software di iPhone?
Vi siete ricordati di lasciare a casa il vostro iPhone se siete in procinto di partire per un viaggio in aereo per evitare che il telefono sbloccato esploda in volo in seguito a quella che viene ormai definita la “maledizione di Schiller“?
Vi siete preparati a dare addio alle tante applicazioni native installate quasi tutte di dubbia utilità come lo “sparamaiali con astronave semovente mediante accelerometro”, il “pedometro per principianti”, gli hack per sostituire l’icona della batteria con quella più espressiva sponsorizzata da Duracell? A salutare con una lacrima la personalizzazione con lo stile “Matrix” che rende irriconoscibili le icone delle applicazioni?
Questo è l’ultimo giorno che passerete in compagnia dello schermo acceso e consolante dell’iPhone che avete sbloccato con passione resistendo alle profferte delle Supersim, Double SIM, TurboSim e alla lusinghe dei truffatori di Ebay per tuffarvi nel pericoloso GeoHack o nel più semplice sblocco software.
Addio alle chattate con Apollo che rimediava alla mancanza di iChat sul telefono, addio alla magia di SendSong che permetteva di avere suonerie gratis e da qualsiasi traccia musicale del vostro hard disk.
Se state per cedere alle malie dell’upgrade preparatevi all’idea di aver buttato 400 o 600 dollari dalla finestra magari per l’ansia di usare iTunes wi-fi per comprare l’ultimo successo di Mino Reitano mentre siete al ristorante dotato di router inconsapevolmente aperto o per non avere resistito alla tentazione di avere un dizionario predittivo finalmente in italiano al posto di quelllo maledetto in inglese che anticipa fischi per fiaschi.
Siete ancora in tempo a pentirvi, a riportare l’iPhone allo stato iniziale di ignavia, a firmare un contratto con AT&T da 750 dollari all’anno e ad utilizzare il roaming europeo con telefonate da 15 euro cadauna. Pensateci!
[A cura di iPhone Addicted]