iPhone in Italia arriva a fine aprile. La previsione è del Corriere della Sera in un articolo pubblicato on line nel corso della giornata di oggi.
Il quotidiano di via Solferino cita a sostegno della sua tesi ‘ambienti bene informati’ secondo i quali, anche se ormai sarebbe stato definito il gestore (che è come ormai dato per scontato, sarà Tim), non sarebbero stati ancora definiti alcuni dettagli di un certo rilievo, tra questi la percentuale che l’operatore italiano dovrà passare ad Apple. Niente ufficialità , quindi, come ha, forse un po’ frettolosamente, detto qualcuno nei giorni scorsi, dice il Corriere della Sera. Questo dettaglio, certo non irrilevante, starebbe infatti facendo scivolare proprio la sigla formale al contratto che però dovrebbe giungere, almeno secondo l’articolo, prima del lancio della versione Umts di iPhone. Quel che non è dubbio, in ogni caso, è che sia comunque Tim a fornire gli Italiani iPhone.
Le informazioni fornite dal quotidiano, per i tempi e il quadro generale, coincidono a grandi linee con quelle in possesso di Macity, anche se le nostre fonti sono più caute sull’effettiva portata delle difficoltà che dividerebbe ancora le due parti in causa. L’ipotesi avanzata è che la situazione tra Apple e Tim sia ormai definita da tempo (almeno dallo scorso mese di dicembre) ma tra Apple e l’operatore italiano lo stato delle cose sia lo stesso vissuto con Orange; anche con il partner francese solo alcuni dettagli di importanza non primaria avevano impedito di annunciare il lancio del telefono in maniera formale contemporaneamente all’annuncio di Regno Unito e Germania. Insomma in Italia come in Francia non sarebbe in discussione il fatto che Tim passerà ad Apple una percentuale del canone, né l’entità della percentuale (che altrove si aggira sul 10%), ma cavilli legali che sono ancora all’esame dei rispettivi esperti. A titolo di esempio Orange era tanto sicura di avere l’accordo con Apple da averlo annunciato prima che fosse la stessa Apple a darne notizia e probabilmente anche prima che gli ultimi nodi fossero stati sciolti.
Se il caso francese, come sembra, fosse valido anche per la situazione tra Tim ed Apple, nulla impedirebbe di portare a termine velocemente le ultime pratiche, se non differirle ad una seconda fase, e dare finalmente l’attesa formalità al tutto, lavorando su di esse successivamente. Anche perché la fine di aprile o l’inizio di maggio, volendo dare retta a queste date, sono relativamente vicini, considerando che poi Apple potrebbe prendersi diversi giorni di tempo tra la formalizzazione dell’accordo e l’effettiva disponibilità sul mercato di iPhone.