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iPhone 3G S alla prova: Macitynet lo testa su strada

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Squadra che vince non si cambia. Lo tiri fuori dalla scatola, lo prepari, lo accendi la prima volta e non riesci a darti pace: è in effetti del tutto identico al suo predecessore e che iPhone 3G e iPhone 3GS siano uguali dall’aspetto, è lampante per chi ha effettivamente la possibilità  di usarli entrambi. Quale che sia logica di questo nuovo prodotto che, appunto, ha un aspetto del tutto identico non la si capisce sulla carta (o sul web) ma solo stringendo l’apparecchio in mano come abbiamo fatto noi e provandolo come abbiamo fatto noi: squadra che vince, non si cambia, al massimo si ritocca. E così ha fatto Apple.

LA PROVA SU STRADA
Quella che andrete a leggere non è una recensione, un test approfondito o un elenco minuzioso di nuove funzioni; si tratta piuttosto di una collezione di impressioni raccolte nei giorni scorsi con un esemplare di pre-produzione di Apple. Per avere un giudizio il più possibile fedele, la scriviamo dopo esserci tenuti religiosamente lontani dall’uso delle nuove funzionalità  di iPhone 3.0, che abbiamo installato sul vecchio iPhone 3G ma solo quando è comparso regolarmente, ieri in serata. Le impressioni sono quindi legate a quella che è l’esperienza genuina di chi si trovi a usare per la prima volta sia l’apparecchio che la nuova versione del sistema operativo. La seconda è, ovviamente, a disposizione anche degli utenti di iPhone 3G e di iPod touch di prima e seconda generazione, ma con alcune limitazioni che comunque vedremo.

IL PRIMO FACCIA A FACCIA
Il primo approccio con l’apparecchio è anche quello che rimane più chiaramente nelle conclusioni di questa prova: le innovazioni hardware e di sistema si mixano tra loro molto bene e consentono di fare una scelta consapevole a chi voglia comprarlo, mentre chi già  si è dotato del primo apparecchio può serenamente aspettare la fine del suo periodo di contratto. Adesso i primi acquirenti del vecchio modello sono a circa un anno di percorso, quindi ci sono ancora un po’ di mesi da aspettare. Non correte.

VELOCITA’ A PIENO CARICO
A proposito di correre, la maggior velocità  di processore risulta, ad apparecchio “vuoto” di dati e informazioni, non particolarmente rilevante. Ma basta installare un po’ di applicazioni per trovare subito un sacco di novità  nel tempo di esecuzione. Giochi che prima richiedevano parecchie decine di secondi per caricare (uno su tutti: X-Plane) adesso partono con inusitata velocità . Non c’è solo il processore, ma anche un bus dati e una memoria più performanti dietro, a far “scattare” al meglio il codice eseguito sull’apparecchio. Sfortunatamente non abbiamo ancora a disposizione software che faccia un intensivo utilizzo del nuovo supporto grafico per in modo tale da poter rendere conto dell’avanzamento della parte grafica. L’impressione sul display è comunque quella di una luminosità  maggiore e di un discreto tempo di risposta in tutte le condizioni.

DISPLAY UNTO STOP
A proposito di luminosità  e di display: durante la presentazione era stata tanto vantata dagli ingegneri di Apple la funzionalità  del nuovo vetro “anti-untosità ” delle dita. Un sistema che aveva lasciato abbastanza perplessi in platea al Moscone West di San Francisco: chissà  cosa sarà  poi in grado di fare di tanto speciale, è stata la classica domanda che si fa lo scettico giornalista. In realtà , si è rivelata una sorpresa incredibile, che nel tempo è da ritenere che diventerà  sempre più importante. Come per magia, infatti, adesso il vetro di iPhone non si sporca. E se succede, mentre viene pesantemente manipolato, basta una passata ad esempio su un lembo di camicia, per tornare rapidamente immacolato. Con la precedente versione, invece, occorrevano numerose e robuste strofinate. Anche questa, è una di quelle cose che bisogna provarla per poter dire che si è capita.

GUADAGNARE LA BUSSOLA
Entriamo nel vivo. C’è da abituarsi un attimo alla presenza di nuove icone. Spicca quella della bussola, che come sappiamo è una delle peculiarità  di iPhone 3GS. Cliccando, compare la rosa delle direzione e la bussola indica il nord magnetico o geografica. Adesso tutto è ancora più semplice: dalla bussola un click in basso a sinistra e si va direttamente su Mappe di Google, e poi si batte con il dito in basso a sinistra e si attiva la localizzazione Gps. Un secondo colpo e parte l’orientamento delle mappe: a seconda di dove la testa del telefono “guarda”, ruotano le mappe. Ideale per capire in strada come funzioni l’orientamento di un percorso da seguire a piedi, per esempio. I problemi sono una certa iper-sensibilità  del nuovo componenti elettromagnetico che fa da bussola: è molto sensibile alle interferenze elettromagnetiche (rientrando in una città  come Milano, ad esempio, l’impatto con i fili del tram è abbastanza choccante) e presenta un segnale di “allarme” che informa ci sono interferenze e occorre allontanarsi o fare una strada “danza” a forma di otto, che ricorda quella delle api davanti al favo quando devono informare le loro compagne di dove si trovino i fiori da suggere. Forse una prossima versione di Os 3.0 risolverà  o comunque mitigherà  questo problema.

PARLAMI
Via con il comandi vocali allora, anche questi come la bussola non presenti nei vecchi modelli (però TomTom e gli altri navigatori funzioneranno con entrambi i modelli di iPhone in commercio in Italia, per fortuna). In questo caso, è possibile scegliere la lingua con cui si vuole operare, grazie a una preferenza “internazionale” che ora consente di selezionare la lingua del telefono, la lingua della tastiera, la lingua dei comandi vocali e la “lingua” del formato delle date autonomamente: in teoria possono essere quattro diverse. I comandi funzionano molto bene: nei rapidi test hanno capito al volo i nomi più complessi della rubrica (il sistema consente di dire immediatamente nome e cognome indicando anche il tipo di numero di telefono se multiplo che si vuole che chiami, oppure ce lo chiede lui). Più laborioso il rapporto con la parte iPod dei comandi vocali, dal momento che la pronuncia dei nomi dei cantanti e delle canzoni in inglese è suscettibile di una maggiore ambiguità  per i non madrelingua.

COSI’ IL VECCHIO DIVENTA NUOVO
Il nuovo sistema operativo conferisce un aspetto di novità  anche per funzioni che poi cambieranno anche per utenti normali del vecchio telefono. Abbiamo visto che Mail in questa fase è diventato finalmente un programma maturo, con una rapida esecuzione del download di mail da un indirizzo Gmail e da uno MobileMe, che la modalità  push con MobileMe funziona molto bene e rapidamente, anche se va a scapito delle batterie in maniera molto decisa. Su questo, non siamo ancora in grado di fare un test accettabile di quanto possano durare le batterie dell’apparecchio perché i tempi sono ancora troppo prematuri. Benvenuto al nuovo Memo Vocali, che però senza un adeguato microfono ha praticamente valore di giocattolino: vedremo più avanti, con qualche accessorio di terze parti, se può servire anche per registrazioni più complesse.

CIAK SI GIRA
Uno dei punti di forza è decisamente il nuovo blocco foto-video. Il microscopico sensore adesso è da 3 megapixel e accanto a lui c’è una mini-meccanica che consente di fare un discreto salto in avanti. Non solo perché si riprende video (attenzione, deve essere in modalità  orizzontale, quella verticale è orribile!) e di mettere a fuoco in maniera più appropriata, ma perché finalmente si riesce a condividere rapidamente sia tramite MobileMe che Mms che YouTube (per il video) tutto quel che si scatta o si gira. Se solo fosse possibile inviare anche a Flickr, probabilmente il sistema più usato sul pianeta per le foto, sarebbe perfetto.

MULTITASKING (QUASI)
Compaiono finalmente le notificazioni, quel sistema promesso un anno fa e non ancora pronto. L’iPhone è più potente ma non è ancora multitasking dal punto di vista dell’utente (lo è però come sistema). Quindi, la possibilità  di ricevere avvertimenti sia con badge che con suoni e schermate di testo è molto utile, così come è utile il sistema Find My Phone che la redazione ha già  provato (entrambe funzionalità  disponibili anche per i telefoni 3G vecchia serie).

CERCA E TROVA
Sempre nell’ambito di quel che rende l’esperienza di 3GS gradevole per via del nuovo sistema operativo, e che è compatibile anche per quanto riguarda il vecchio telefono, è la funzionalità  di ricerca con spotlight nel nuovo schermo “tutto a sinistra”. Questo rivoluziona in maniera abbastanza radicale la vita per chi vuole usare a scopo lavorativo l’iPhone, che oltretutto (come spotlight) consente di determinare a grana fine in quali ambiti devono essere cercate le info, per evitare ad esempio che compaiano tra i risultati anche i titoli delle canzoni etc.

Tante altre piccole chicche (come una gestione delle informazioni su chiamate in entrata e in uscita, minutaggio e andata a buon fine) rallegrano la vita dell’utente della terza versione dell’iPhone. Però, come non sottolineare un certo senso di superiorità  tecnologica nel poter azionare questa nuova versione, la cui maggior dotazione di memoria – arriva fino a 32 gigabyte, anche se i prezzi sul mercato sono francamente proibitivi, grazie ai nostri soliti avidi fenomeni che gestiscono le reti di telefonia mobile – è comunque notevole.

INTERNET A TUTTO GAS
La possibilità  di utilizzare il Tethering, cioè di connettersi con il computer al telefono per sfruttarlo come modem internet è permessa in Italia sia da Tim che da Vodafone. Non è stato possibile provarla con Vodafone perché, come avevamo scritto precedentemente, il carrier ha trovato delle difficoltà  tecniche e ancora non l’ha fatta partire nel nostro paese. Invece, Tim funziona decisamente bene e si nota la superiorità  di velocità  di iPhone 3GS con il suo baseband a 7,2 Megabits per second: basta azionare il pulsante nelle preferenze, specificando se si vuole la connessione via Bluetooth o via cavo (consigliato, ricarica anche il telefono) e poi sul Mac compare una nuova porta Network Interface, con la quale si setta il normale Dhcp automatico e pensa a tutto lei. Non si hanno informazioni “ufficiali” su quanto sia il consumo di dati, cosa che potrebbe creare qualche problema per chi ha piani di utilizzo fortemente limitati (ad esempio, 50 megabyte al giorno possono andarsene via in qualche ora di navigazione web o in pochi minuti di download dell’ultima distribuzione di Linux).

IN CONCLUSIONE
Il giudizio con il telefono ancora caldo per le mille prove e sperimentazioni a cui l’abbiamo sottoposto è fortemente positivo. Ci sono davvero un sacco di nuove funzionalità  che anche il più scafato utente Apple troverà  sorprendenti, chiedendosi se davvero non sia di fronte a un mondo completamente nuovo, pur nella continuità  che rende l’esperienza iPhone analogamente a quella iPod e Mac straordinaria e facile. I nuovi utenti trovano ancor più facile da usare iPhone 3.0 e capiscono al volo tutte le possibilità  offerte dal nuovo apparecchio, senza problemi: abbiamo “testato” vari amici e conoscenti, come “utenti finali” (quindi non colpevoli) e da tutti abbiamo avuto un sommario ma deciso giudizio di carattere positivo.

Adesso la parola è all’abitudine. Dal nostro punto di vista, la nuova bussola ha bisogno i qualche ritocco, perché in città  si fa un po’ confondere dalle interferenze, la performance del nuovo motore grafico anche per il web, unita al maggior accesso dati con il Hdspa da 7.2 permette di avere ottime performance con Safari (che già  migliora decisamente anche per i vecchi iPhone grazie al 3.0) e anche il download di Mail è decisamente migliorato, sempre per la velocità  e la maggior potenza di processore. Videocamera utile, fotocamera molto migliorata (anche se miracoli non ne potrà  mai fare) e un paio di funzionalità  geniali. Il Voice control sarebbe perfetto se fosse anche integrato con l’accesso facilitato per le persone disabili (ottima funzione, purtroppo solo sugli iPhone 3GS), un consiglio che cediamo con piacere ad Apple. Il Find My Phone è semplicemente geniale, così come lo è lo schermo anti-ditate. Lo dicevamo all’inizio: è dalle piccole cose che si vede la classe di Apple, una vera signora dell’informatica. Il nuovo iPhone 3GS ne è il frutto maturo: cambiamento nella continuità .

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