Gli sconti che i gestori di telefonia cellulare praticheranno a chi compra iPhone saranno superiori alle attese, almeno questo quello che sostiene Andy Hargreaves, di Pacific Crest Securities. Hargreaves esprime le sue opinioni in una intervista rilasciata a MarketWatch che pubblica un articolo nel quale si cerca di fare il punto, proprio sotto il profilo degli osservatori del mercato, su quel che potrebbe scaturire dall’evento di questa sera.
L’analista di Pacific Crest Securities afferma di avere avuto precise indicazioni in questo senso da ‘alcuni partner chiave’ di Apple. Ai gestori di telefonia Cupertino avrebbe dato mano libera per quanto riguarda gli sconti ai clienti e gli operatori sfrutteranno questa opportunità per creare offerte molto allettanti. In cambio potrebbero aumentare i costi generali del canone, probabilmente per creare condizioni di profitto a fronte di un sistema di ingresso agevolato sotto il profilo dell’acquisto dell’hardware, ma questo non si tradurrà in una maggior freddezza da parte dei clienti proprio grazie al costo ridotto dell’hardware. ‘I consumatori – dice Heargraves – reagiranno positivamente a questo scenario e compreranno più iPhone di quelli che abbiamo previsto’
Secondo Shaw Wu di American Technology Research, l’obbiettivo di Apple sarà quello di incrementare notevolmente i volumi di vendita, sfruttando proprio il sussidio dei gestori delle reti.
Il prezzo di vendita, prima del sussidio, non dovrebbe essere più alto di quello degli attuali modelli: 399$ per la versione entry level o 499 per la versione top. Wu pensa anche che resteranno in commercio versioni Edge a costi ridotti di 50 o 100$.
Ricordiamo che alcuni analisti ritengono che la versione sovvenzionata degli iPhone potrebbe invece costare notevolmente di meno. Secondo qualcuno 99$ o 99’¬ addirittura; secondo qualcun altro il telefono potrebbe essere addirittura gratis con contratti mensili particolarmente onerosi.
Il Financial Times, prestigioso giornale finanziario solitamente abbastanza informato quanto si tratta di cose Apple, conferma le indiscrezioni attingendo agli stessi operatori mobili e fornisce ai suoi lettori anche la cifra ipotetica dello sconto: 200$. Se il livello del sussidio sarà confermato l’iPhone negli Usa potrebbe scendere sotto i 200$ per il clienti finali, forse anche di molto se venisse mantenuto a listino il modello Edge attualmente in commercio.
Secondo il Financial Times, che probabilmente continua a citare le sue fonti, Apple avrebbe ceduto alle pressioni che le giungevano da varie parti, comprese quelle del suo team di vendita che si deve essere reso conto che la politica precedente, che tendeva a mantenere uno stretto controllo sul prezzo finale del telefono e l’esclusività di un operatore per paese, non avrebbe dato all’iPhone la forza che potrebbe avere sul mercato. Per altro Apple avrebbe receduto anche dalla richiesta di avere una percentuale dalla gestione degli abbonamenti dei clienti, un problema serio nella stipula dei contratti che avrebbe sicuramente impedito ad Apple di firmare tutti gli accordi annunciati durante l’ultimo mese.
Gli operatori da parte loro, forti del fatto che non dovranno passare ad Apple una percentuale sui contratti, dice il Financial Times, sarebbero ansiosi di avere a disposizione iPhone per il ritorno che potrebbe produrre sulla pubblicità on line vista sul cellulare. Come questa pubblicità sarà distribuita il Financial Times non lo dice, ma è probabile che il giornalista si stia semplicemente riferendo ad un fenomeno globale che l’iPhone potrebbe accelerare, quello dell’uso dell’Internet mobile.