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iPhone 3G da acquistare in USA: fine della leggenda metropolitana?

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L’iPhone in Italia costa troppo. Meglio comprarlo in Usa che si risparmia. Questa convinzione, rimbalzata di blog in blog, di forum in forum si è rafforzata di passaggio in passaggio divenendo per qualcuno una convinzione tanto solida e inscalfibile da essere paragonata ad una realtà  scientifica quando invece, ben che vada, è una semplice opinione, da mettere alla prova di tutte le contorsioni necessarie per acquistare un iPhone americano, mal che vada una semplice leggenda metropolitana.

Cominciamo dall’inizio. Ovvero dal prezzo di un iPhone americano. Il prezzo è di 299 dollari, previo un contratto. Senza contratto con At&T infatti non si acquista nulla. Per stipulare il contratto si deve avere una domiciliazione americana per la carta di credito (escluso l’acquisto in contanti) e firmare per due anni di servizio che costano 70 dollari al mese.
A questo punto si deve convincere un amico o un conoscente che ha la possibilità  di farlo a firmare per noi (ammesso che noi non abbiamo già  una carta di credito valida) il contratto e fargli ben presente di segnarsi sul calendario la data di rescissione del contratto che deve essere obbligatoriamente entro il secondo mese di validità .
Nel caso la rescissione avvenisse nel primo mese, infatti, si sarebbe obbligati a riportare il telefono dove l’abbiamo comprato, nel caso fosse nel secondo (o successivi) si pagherebbero altri 70 dollari.

Una volta firmata la rescissione si dovranno pagare: 70 dollari del primo mese di servizio, 36$ di attivazione e 175 dollari di penale per la rescissione.
Il totale, sommato del costo del telefono, fanno per la precisione 580$ cui si debbono sommare le tasse che, ipotizzando che il nostro amico abiti a New York sono dell’8,375%. Il totale del costo sono 628$, cioè circa 395 euro: 80 euro meno di quanto non costi l’iPhone in Italia al netto dell’Iva.
Già , l’Iva… Perché, dovessimo pagarci l’Iva, come si dovrebbe se si volesse essere in regola con le norme fiscali, quei 395 euro dovrebbero diventare 475 euro, contro i 569 (Ivati) dell’iPhone italiano. E sempre parlando di fiscalità  e dazio, andrebbero sommati del dazio doganale che sarebbe intorno al 5% del valore (una ventina di euro).

Alla fine, avrete risparmiato, in un verso o nell’altro, una settantina di euro. Solo evadendo le tasse e trovando qualche amico compiacente che ve lo porti a mano o per qualche canale “grigio” potrebbero essere di più, in pratica 170 euro. Ma per arrivare a questo risultato quale sarà  stato il percorso?

Escludete quello più diretto; andare negli Usa per lavoro o per piacere ed entrare in un negozio At&T o Apple perché non lo potrete fare a meno, come accennato, di poter seguire in prima persona tutta la trafila di cui sopra.

Dovrete quindi contare su un amico o su un parner “commerciale” negli Usa che facciano per voi tutte le pratiche e vista la complessità  o si tratta di un amico davvero molto… amico, o dovrete pagare il giusto, diciamo almeno un centinaio di euro il disturbo.

Alla fine, tra evasione fiscale e qualche contorsione per un risparmio di qualche decina di euro, potrete di avere il vostro iPhone e vivere tranquilli e felici? Non proprio.
Il telefono che vi sarà  stato consegnato è, infatti, sim-locked, ovvero bloccato sulla rete dell’operatore americano. Va quindi sbloccato per essere usato e qui già  sorge una nuova difficoltà ; al momento non esiste ancora alcun sistema per sbloccare i telefoni con sim lock, praticamente tutti (o quasi) quelli venduti al di fuori dal nostro paese, compresi gli Usa.
Ci sono pochi dubbi sul fatto che un sistema di sblocco arriverà , ma anche quando ci sarà , assai probabilmente dovrete rincorrere futuri hack perché ad ogni aggiornamento del software il telefono tornerà  allo stato originario. In alternativa potrete evitare di aggiornarlo e perdere future nuove funzioni.

“D’accordo – starete pensando – ma negli Usa esiste anche la possibilità  di comprarsi un telefono con ricaricabile a “solo” 699$, 440 euro. Così risparmio 130 euro, senza troppi problemi”. Sbagliato. Prima di tutto il telefono con ricaricabile non esime dall’acquisto con carta di credito con domiciliazione americana. Secondariamente quel telefono che avrete acquistato risparmiando (sempre eludendo le tasse e le imposte doganali), sarà  bloccato sulla rete operatore di AT&T e dovrà  essere sbloccato.

A conti fatti, sinceramente se fossimo cittadini USA e avessimo la possibilità  di recuperare l’Iva come extra-comunitari, ci compreremmo un bel telefono sbloccato in Italia. Con iTunes e terminali funzionanti non si impiegherebbe più di un quarto d’ora e si avrebbe un telefono completamente sbloccato per sempre da usare con Verizon (non in 3G però) o un qualsiasi operatore ovunque al solo prezzo della sostituzione della scheda. Essendo italiani andremmo in un negozio Tim e Vodafone e compreremmo un telefono a 569 euro.

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