iPhone XS, iPhone XS Max e iPhone XR si scrivono così. Quindi, la “s” non è minuscola, ma maiuscola. Anzi, per la precisione si tratta di maiuscoletto, termine che in tipografia indica i caratteri di forma maiuscola ma di altezza inferiore, equivalenti di solito all’occhio medio, ovvero all’altezza dei caratteri minuscoli, al netto delle correzioni ottiche.
Il dubbio, banale per chi legge ma un vero e proprio dramma per chi scrive, è lecito soprattutto quando è Apple stessa a fare confusione, riportandolo in tutti i modi possibili e immaginabili tra le proprie pagine web.
E così, a pochi minuti dall’annuncio, anche nella chat della redazione di Macitynet è partita la caccia alla lettera, tra analisi del codice HTML e improponibili sovrapposizioni delle pagine Apple su Photoshop. E via così allo psicodramma su come dovevano essere scritti i nuovi nomi.
Perché, è giusto che lo sappiate, oltre ai problemi che ognuno di noi ha, chi scrive su Macitynet deve aggiungere anche l’ansia del commentatore seriale, quell’utente che se fosse in un cartone animato sarebbe Quattrocchi dei Puffi. E’ lì che aspetta pronto a puntare il dito sull’errore più banale, magari all’ultima riga di un articolo che ha richiesto due ore di ricerche per essere completato e che contiene informazioni preziose e perfettamente corrette che allo stesso Quattrocchi (dopo averle lette gratis), faranno risparmiare soldi, tempo e patemi d’animo.
«I nomi dei nuovi iPhone devono essere scritti con la X in maiuscolo e la S, o R, in maiuscoletto. Se l’opzione Maiuscoletto non è disponibile, allora sia la S che la R devono essere maiuscole come la X». Dalla dichiarazione sono seguiti i fatti: il comunicato stampa così come tutte le pagine prodotto ed i documenti di supporto Apple ora riportano le lettere S e R maiuscole.
Perfetto, è tutto chiaro. Probabilmente non saremo in grado di correggere il migliaio di vecchi articoli scritti nei giorni del limbo, ma staremo all’occhio con i nuovi, pronti ad accogliere il tormentone (che tanto, prima o poi, un refuso magari scappa). Con un caveat: useremo il maiuscolo e non il maiuscoletto perché per scrivere un singolo carattere in maiuscoletto dovremmo fare peripezie sprecando tempo che possiamo proficuamente destinare ad altro.
Speriamo ci scusi Quattrocchi, da cui aspettiamo notizia (sicuramente noterà che la maiuscola non è il maiuscoletto) e quei grafici ed esperti di marketing Apple che si sono inventati un nome commerciale che non ha speranza di essere scritto correttamente a livello giornalistico e che neppure i loro incolpevoli addetti stampa sono stati in grado di decodificare al momento del lancio.