Arriva una prima stima di quanto Apple spende per produrre iPhone X: ben 581 dollari intesi come somma totale delle componenti impiegate, escludendo quindi altri costi vivi come costi di sviluppo, licenze software, royalties, costi di assemblaggio e spedizione, packaging, margine per il distributore internazionale, margine per i distributori locali, margine dei rivenditori finali, marketing, ecc. Ma più che il numero in sé, che potrà essere confermato o smentito da altre società di ricerca o dallo smontaggio completo delle componenti quando il terminale sarà disponibile, colpisce anche un’altra conclusione degli analisti di Susquehanna: pur essendo il modello più costoso di sempre iPhone X porterà meno profitti per Cupertino.
Il prezzo premium richiesto per iPhone X è dovuto a numerose tecnologie integrate, assenti nei modelli precedenti e anche nei nuovi iPhone 8 e iPhone 8 Plus, tra cui spiccano il complesso insieme di sensori frontali richiesto per il riconoscimento del volto e anche il grande schermo OLED con ampia gamma cromatica e fedeltà dei colori, realizzato con bordi curvi e una forma particolare nella parte superiore, dove è ricavato il lunotto che ospita fotocamera e sensori Face ID.
La prima stima del costo delle componenti iPhone X di 581 dollari, indicata dal Wall Street Journal, risulta così oltre il doppio superiore rispetto a quella di iPhone 7, mentre l’incremento di prezzo è di circa il 50%. Si verificherebbe così un minor profitto per Cupertino per ogni iPhone X venduto, rispetto a quelli precedenti. Anche per poter confermare o smentire questa indicazione occorre pazientare: i dirigenti Apple sveleranno i margini di profitto attesi durante la prossima presentazione dei risultati fiscali: ricordiamo che iPhone X sarà preordinabile su Apple Store online la mattina del 27 ottobre e disponibile a partire dal 3 novembre.