iPhone tira meno del previsto o almeno non tanto quanto gli iPhone 6 dell’anno scorso. È questo in sintesi quanto vanno ripetendo non solo le indiscrezioni più o meno attendibili ma anche diversi analisti che osservano da vicino il business della Mela. L’ultima in ordine di tempo è una segnalazione non confermata sulla riduzione degli straordinari da parte di Foxconn. Il più grande costruttore di elettronica di consumo al mondo, partner storico di Apple, avrebbe ridotto gli orari di lavoro sulle proprie catene di assemblaggio in Cina per una domanda di iPhone inferiore alle previsioni.
L’indicazione passerebbe inosservata o quasi se non fosse che si tratta del periodo delle festività in Occidente, la stagione più calda per gli acquisti e i regali tecnologici. Ma soprattutto l’indiscrezione si allinea con numerose altre in questo senso. Al coro si aggiungono anche gli analisti. Secondo Aaron Rakers, riportato dal New York Post, Apple venderà in questo trimestre 74,7 milioni di iPhone, quindi più o meno in linea con i 74,5 milioni venduti nello stesso periodo nel 2014. Ciò nonostante lo stesso analista nota che dopo il boom di vendite registrato al lancio e fino a novembre, ora emergono diversi segnali di un calo delle esportazioni da diversi fornitori e assemblatori di iPhone cinesi.
Prima di allarmarsi sui numeri effettivi di vendita di iPhone 6s occorre tenere presente che con iPhone 6 e 6 Plus Apple ha superato record storici, difficili da superare o anche solamente da eguagliare con una generazione “s” di transito verso il modello completamente nuovo iPhone 7 atteso per il 2016. Anche se il business Apple è più che florido Cupertino potrebbe escogitare un piano B per sostenere numeri, vendite e percentuali: ci stiamo riferendo all’atteso iPhone 6c che sembra arriverà entro la primavera con specifiche interessanti e un prezzo leggermente inferiore ai top di gamma, in grado di infondere energia nelle vendite in attesa del nuovo modello top.