Parlando della spinosa questione dell’iPhone di San Bernardino, dispositivo per il quale l’FBI vuole obbligare la Apple a creare un firmware ad hoc per avere accesso ai dati dello smartphone dell’attentatore, in una recente intervista il CEO Tim Cook ha ribadito che secondo Apple il modo migliore di affrontare la controversia è attraverso “una commissione o un gruppo di esperti su intelligence, tecnologia e libertà civili nella quale discutere le implicazioni per la legge, la sicurezza nazionale, la privacy e le libertà individuali”.
Sin dalle prime richieste di accesso da parte dell’FBI da cui è scaturita la questione, Apple ha dichiarato di volere spostare il confronto in corso con l’FBI e il governo degli Stati Uniti dai tribunali al Congresso, portando a un dibattito più generale sui confini entro i quali aziende e istituzioni devono muoversi per tutelare la privacy degli individui.
È di queste ore una proposta bipartisan che arriva dal senatore democratico e membro della Commissione Intelligence del Senato, e dal repubblicano Michael McCaul, presidente dell’House Committee on Homeland Security, che vorrebbero presentare una proposta per creare in pratica ciò che chiede Cook: un Comitato congressuale della Commissione per studiare l’attuale legislazione in vigore, fare valutazioni sull’attuale dibattito in corso, considerare le problematiche che hanno evidenziato entrambi le parti in causa e formulare raccomandazioni al governo relativamente a problematiche che riguardano la privacy, la sicurezza nazionale e la protezione delle libertà individuali.
L’obiettivo della proposta è riunire membri del Congresso, esperti di tecnologia, sostenitori della privacy, rappresentanti di forze dell’ordine, rappresentanti dei servizi d’intelligence e altri player del settore IT interessati al problema, allo scopo di redigere una relazione provvisoria entro sei mesi alla quale farà seguito una valutazione completa entro un anno dall’acquisizione dei vari elementi.