Oltre all’ormai famigerato paragrafo contenuto nell’accordo relativo all’SDK di iPhone OS 4.0 e che vieta la realizzazione di applicazioni per iPhone tramite “compilatori”, il blog 148App ha messo in luce un’altra potenziale limitazione che Apple potrebbe imporre agli sviluppatori.
Il paragrafo ora evidenziato sarebbe il 3.3.9 che afferma: << l’uso di software di terze parti nella vostra applicazione, atto a raccogliere ed inviare a terze parti informazioni sul dispositivo per il trattamenti o analisi è espressamente proibito >>.
L’importanza di questo passaggio è legato al preciso significato di “informazioni sul dispositivo”: cosa intende Apple esattamente?
Se si trattasse semplicemente di informazioni base sul dispositivo, come la versione del OS, o il numero di identificazione delle stesso, non sarebbe un problema.
Se invece Apple intendesse le informazioni riguardanti le applicazioni, sarebbe tutto un altro paio di maniche. La maggior parte dei circuiti pubblicitari ora attivi su iPhone (come ad esempio AdMob) raccolgono numerose informazioni (demografiche e non) sulle applicazioni che implementano il loro ad network.
Tali informazioni sono raccolte e analizzate: questo trattamento è fondamentale per capire l’utilizzo delle applicazioni da parte degli utenti e poter così elaborare una strategia pubblicitaria di targhettizzazione capace di maggior efficacia ed efficienza.
Senza la possibilità di poter inviare i dati a terze parti e non poterli quindi analizzare, i network concorrenti di iAd si ritroverebbero in una posizione di netto svantaggio, privi degli strumenti necessari a garantire buone performance agli inserzionisti. Cupertino sarebbe il solo ad avere controllo sulle informazioni chiave in ottica di marketing.
Al momento Apple non è ancora intervenuta sull’argomento, ma sono in molti a temere già un’ulteriore giro di vite su un sistema operativo che, a pochi giorni dal lancio, ha già scatenato svariate polemiche su più fronti.
[A cura di Giordano Araldi]