Ora è davvero ufficiale: chi ha acquistato lo smartphone in un Paese dell’Unione Europea diverso da quello di residenza, può ottenere la riparazione in garanzia in uno stato diverso. Quella che fino a qualche giorno fa era solo una voce incerta a seconda dei casi smentita o confermata, è diventata una certezza in conseguenza della comunicazione inoltrata da Apple all’Unione Europea che sulle politiche di riparazione in garanzia praticate da Cupertino aveva aperto una segnalazione all’antitrust.
L’annuncio arriva direttamente dalla presidenza dell’antitrust europeo Joaquin Almunia che conferma l’avvenuta modifica delle politiche da parte di Cupertino. La data dell’annuncio ufficiale dell’organo EU è il 25 settembre.
La svolta è di rilievo. Come ben sanno tutti coloro che hanno provato ad acquistare l’iPhone 3G o 3GS in un paese UE e poi a farselo riparare in Italia sanno, era impossibile seguire questa procedura perché Cupertino avanzava la richiesta di spedire il cellulare alla filiale del paese di acquisto. Insomma, una volta comprato un iPhone, ad esempio, in Francia, si doveva poi farlo riparare in Francia anche se si abitava in Italia. Le ragioni di questa disposizione sono sempre state poco chiare anche se probabilmente erano legate ai particolari contratti stipulati con gli operatori locali che sostenevano nella stragrande maggioranza delle nazioni una parte dei costi del telefono e lo bloccavano alla loro rete. Di fatto questa politica però impediva la libera concorrenza tra mercati e inibiva la possibilità per i clienti di andarsi a cercare in Europa il prezzo migliore su un bene, uno dei pilastri del sistema economico dell’unione.
La caduta di questo muro era stata percepita da alcuni clienti che con l’acquisto di iPhone 4 in Francio o Regno Unito (dove è stato lanciato prima che in Italia) si erano sentiti dire dall’assistenza Apple che potevano avere una riparazione anche qui in Italia. A richieste di ulteriori delucidazioni non si ottenevano però chiarimenti definitivi e, anzi, in alcuni casi la matassa si ingarbugliava ulteriormente con affermazioni contraddittorie e diversi utenti si sono visti rifiutare l’intervento di riparazione richiesto nel proprio stato di residenza dopo aver acquistato iPhone per esempio in Francia.
La liberalizzazione dell’assistenza significa avere maggiori garanzie se si decide di acquistare iPhone in altre nazioni dove la disponibilità di iPhone 4 sembra più consistente rispetto al nostro Paese, in cui è una impresa trovarne sia per l’acquisto sia per gli abbonamenti, inoltre all’estero è possibile trovare modelli privi di blocco operatore per l’acquisto a prezzi più contenuti rispetto a quelli ufficiali nostrani. Ad esempio in Francia costa dai 20 ai 30 euro meno che in Italia a costo pieno.
A margine si segnala anche la soddisfazione dell’antitrust circa l’alleggerimento apportato da Apple nel contratto di licenza per gli sviluppatori iOS. Il riferimento è ovviamente alla possibilità di utilizzare tool e strumenti di programmazione di terze parti, inclusi i packager Adobe ma anche altri pacchetti, per creare app per iPhone, touch e iPad. La comunicazione ufficiale dell’antitrust EU del 25 settembre segue infatti le indagini preliminari avviate nei confronti di Apple nella primavera del 2010, relative alle politiche di Cupertino per iPhone in tema di riparazione e licenza per gli sviluppatori
“La risposta di Apple alle nostre indagini preliminari – ha dichiarato Joaquin Almunia, commissario dell’antitrust dell’Unione Europea – dimostra che la Commissione può utilizzare le regole di concorrenza per ottenere rapidi risultati sul mercato, con evidenti benefici per i consumatori, senza la necessità di aprire un procedimento formale”.
Il comunicato ufficiale dell’organismo conclude che alla luce delle recenti modifiche apportate da Apple la Commissione intende chiudere le indagini nei confronti di Apple avviate lo scorso anno.
