È illuminante confrontare gli impressionanti numeri del business di iPhone e di Apple prima di esaminare le preoccupazioni sul futuro della Mela. Preso da solo il fatturato di iPhone è stato di 154 miliardi di dollari nel 2015. Questo significa che se lo smartphone Apple fosse uno stato, sarebbe da solo la 57esima nazione più ricca al mondo. In pratica due terzi delle nazioni esistenti hanno un prodotto interno lordo (PIL) inferiore al fatturato di iPhone.
Nella classifica degli stati in base al PIL, misurato nel 2014, da solo iPhone sarebbe la 57esima nazione più ricca al mondo, non molto distante dal Kuwait, 56esimo con un PIL di 163,612 miliardi di dollari.
Ma i confronti sorprendono anche riportandoli tra le società di tecnologia: da solo il fatturato di iPhone risulta superiore all’intero business di multinazionali ricche, potenti e in salute. Per esempio il fatturato iPhone 2015 di 154 miliardi di dollari supera facilmente l’intero fatturato generato da Amazon di 93 miliardi, o quello di Microsoft pari a 93 miliardi di dollari, così come Google (66 miliardi) e Facebook con 12 miliardi di dollari.
Senza dimenticare che nell’ultimo trimestre, in cui le vendite iPhone sono cresciute per la prima volta solamente dello 0,4%, Apple ha registrato un profitto di 18,4 miliardi di dollari, il più elevato mai incassato da qualsiasi società nella storia. Da anni Apple paga il prezzo del suo successo con una attenzione maniacale riservatale da media, analisti e appassionati, superiore a praticamente qualsiasi altra società al mondo. Ma le preoccupazioni sono esagerate, come osserva il Wall Street Journal e soprattutto come dimostrano i numeri eccezionali del business della Mela appena riportati. Secondo alcuni degli analisti intervistati dal WSJ, attenti osservatori di Cupertino, Apple sta semplicemente attraversando una pausa momentanea che si risolverà presto. Secondo alcuni “presto” potrebbe significare già questo autunno con il lancio di iPhone 7.